In Evidenza Governo MeloniRussiaSiria
ATTUALITÀCarabinieriGiovaniInchiesteIncidenti stradaliLombardiaMilanoVigili urbani

Morte di Ramy Elgaml, la relazione dei vigili: «Urto prima dell’incrocio tra la pattuglia e lo scooter. La moto è caduta durante la svolta»

19 Dicembre 2024 - 23:32 Ugo Milano
«Il TMax potrebbe aver percorso altri metri prima dello schianto», si legge nel rapporto depositato ai pm

Il contatto tra il TMax in sella al quale fuggivano Ramy Elgaml, 19enne morto il 24 novembre scorso e il conducente Fares Bouzidi, e la vettura dei carabinieri sarebbe avvenuto poco prima dell’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, in zona Corvetto, nel capoluogo lombardo, al termine di un lungo inseguimento per le vie cittadine. Il momento esatto non è ripreso nei frame della telecamera, ma – sulla scorta dei fasci di luce e altri elementi – «si nota che dopo il contatto, e prima che lo scooter svolti, vi è ancora spazio tra il mezzo a due ruote e la pattuglia dei carabinieri». È ciò che emerge nella relazione finale depositata ai pm dagli agenti della Polizia locale di Milano. Un’ipotesi che, se confermata dalla perizia del consulente della Procura, potrebbe cambiare gli esiti delle indagini. I due giovani, quindi, stando alla relazione dei vigili, potrebbero non esser caduti nel momento in cui sono stati toccati ma aver percorso ancora alcuni metri prima di schiantarsi contro il muretto di un benzinaio. Ramy Elgaml è morto in ospedale per la dissezione dell’aorta. Ma non è ancora certo se per l’impatto con il muretto o con un palo di un semaforo divelto dall’auto dei carabinieri.

L’indagine

Nel frattempo, sono stati iscritti nel registro degli indagati per i reati di frode processuale e depistaggio e per favoreggiamento personale due carabinieri, mentre era già stato indagato per omicidio stradale il vicebrigadiere alla guida della macchina che ha inseguito i giovani. Si valuta anche l’ipotesi di falso perché non è stato fatto cenno all’urto nel verbale di arresto per resistenza del 22 enne mentre, in relazione alle altre accuse, i militari avrebbero chiesto a un testimone di cancellare un filmato dal telefono (anche su questo punto è stata disposta una consulenza). L’omicidio stradale è contestato anche al 22enne che guidava lo scooter il quale, dopo essere stato arrestato per resistenza, dai domiciliari ha ora ottenuto l’obbligo di presentazione alla pg anche in considerazione delle sue condizioni di salute.

Articoli di ATTUALITÀ più letti
leggi anche