Come i razzisti hanno modificato la storia di un rifugiato siriano in Germania
Anas Modamani era diventato famoso per un selfie insieme ad Angela Merkel. Giunto a Berlino nel 2015, all’età di 18 anni, era fuggito dalla Siria per evitare di svolgere il servizio militare sotto il regime di Assad. Nonostante il giovane siriano si sia costruito una vita in Germania, lavorando oggi come giornalista e videomaker freelance, a seguito della caduta di Assad c’è chi lo “invita” a tornare in Siria. Le risposte di Anas a questa provocazione sono state alterate e diffuse per alimentare ulteriormente l’odio nei confronti dei migranti e, in particolare, dei rifugiati siriani in Europa. Tra i propagandisti dell’estrema destra xenofoba troviamo, ancora una volta, il sito razzista e diffusore di false notizie VoxNews.
Per chi ha fretta
- L’articolo di VoxNews riporta dei virgolettati inventati per incentivare l’odio verso i rifugiati siriani.
- VoxNews riprende parzialmente la storia di Anas Modamani, censurando dettagli sconvenienti alla propaganda xenofoba.
- Anas Modamani ha lavorato da giovane e si è pagato gli studi. Oggi opera come giornalista freelance per l’emittente pubblica Deutsche Welle ed è fidanzato.
- Oltre ad aversi costruito una vita e a sentirsi berlinese, ha detto di non voler tornare in Siria perché nel suo Paese d’origine ha «vissuto cose terribili».
Analisi
L’articolo di VoxNews titola così: «Il rifugiato siriano del selfie con la Merkel non vuole tornare in Siria: “Qui ho soldi e donne”». Nel pezzo leggiamo:
Quasi dieci anni fa, il suo selfie ha simboleggiato la politica di sbravata accoglienza della Germania di Merkel, diventando virale in tutto il mondo. Oggi, Anas Modamani, protagonista di quell’immagine, ha un passaporto tedesco e non ha alcuna intenzione di tornare in Siria, nemmeno dopo la caduta di Bashar al-Assad. Che, del resto, era solo una scusa.
[…]
Modamani afferma di non voler tornare nel suo paese. “Ho un appartamento meraviglioso, una donna bellissima, ho tutto ciò di cui ho bisogno qui”, dichiara con soddisfazione. Ora vive con la sua fidanzata ucraina, arrivata in Germania dopo l’invasione russa del suo paese nel febbraio 2022.
L’articolo riporta le seguenti conclusioni:
E mentre gli ucraini combattono al fronte per difendere la loro nazione, le loro donne vanno all’estero, dove spesso finiscono nelle braccia dei musulmani, in una vergognosa distorsione del concetto di accoglienza. Questa è l’immigrazione oggi: un’opportunità per alcuni di sfuggire alla guerra solo per trovare un altro tipo di conflitto, culturale e morale, che sta distruggendo le nostre società. L’immigrazione non è più solo una questione di ospitalità; è diventata una piattaforma per l’abuso culturale e la distruzione dei valori tradizionali. È tempo di vedere la realtà per quella che è: un’emergenza che richiede una risposta dura e immediata, non un applauso per chi evade dal proprio dovere per vivere in comodità altrove.
Come è stata alterata la realtà
Da nessuna parte del testo è presente la citazione «Qui ho soldi e donne» riportata nel titolo. Al contrario, il contenuto del testo racconta di un giovanissimo siriano che si dichiara berlinese e che è fidanzato con una ragazza ucraina fuggita nel 2022 a seguito dell’invasione russa.
Il testo dell’articolo risulta molto simile a quello pubblicato da France24, che riprende un’intervista di AFP, mentre il contenuto originale è stato alterato per la propaganda xenofoba attuata dal sito e dal suo fondatore, membro del famigerato forum Stormfront. Come di consueto, VoxNews fornisce solo una parte della storia, censurando il resto. Ecco cosa leggiamo da France24:
Dopo aver finanziato i suoi studi in comunicazione con un lavoro part-time in un supermercato, Modamani lavora ora come videogiornalista freelance per l’emittente pubblica Deutsche Welle. Vive con la sua fidanzata ucraina, un’ingegnere meccanico arrivata in Germania pochi mesi prima che la Russia lanciasse la sua invasione su vasta scala del suo Paese nel febbraio 2022.
Inoltre:
Ha affermato di essere fuggito dalla Siria perché “non voleva svolgere il servizio militare” per il regime di Assad e che ora non vuole più tornarci perché lì ha “vissuto cose terribili”.
“Ho perso degli amici”, ha detto. “Membri della mia famiglia sono morti a causa del regime”.
Già vittima di false notizie
Non è la prima volta che Anas Modamani viene sfruttato dalla propaganda estremista e dai diffusori di notizie false. Infatti, il suo volto è stato utilizzato in diversi fotomontaggi per indicarlo come il responsabile di vari attentati a Parigi, Nizza e Berlino.
Conclusioni
Circola un articolo di propaganda xenofoba, pubblicato sul sito di disinformazione VoxNews, che altera e omette i fatti legati alla vita di un siriano giunto in Germania come rifugiato nel 2015, all’età di 18 anni, con il chiaro intento di metterlo in cattiva luce come pessimo esempio e elemento distruttivo culturale.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta.