È in terapia intensiva la bimba intossicata dal monossido a Firenze: «Condizioni gravi ma stabili». Il padre e la madre si sarebbero sposati a breve
Ha passato la notte in terapia iperbarica la bambina di sei anni unica sopravvissuta dalla famiglia che ieri è stata trovata morta nella propria casa di campagna a San Felice a Ema, zona residenziale di Firenze. La piccola è ricoverata all’ospedale Careggi dove si sta riprendendo dalle esalazioni di monossido di carbonio che l’hanno lasciata in condizioni critiche ma stabili danneggiando il sistema cardiaco. Erano già morti gli altri componenti della famiglia quando ieri nel primo pomeriggio sono arrivati i soccorsi. Il padre Matteo Racheli; la madre, Maragarida Alcione e il figlio dell’uomo nato dal precedete matrimonio: Elio Racheli, 11 anni. A dare l’allarme è stata la madre di Elio ché da molte ore non aveva notizie né il figlio né dell’ex marito.
Chi sono le vittime del monossido di carbonio che ha ucciso una famiglia a Firenze
La tragedia è avvenuta pochi mesi prima del matrimonio tra Matteo e Margarida. I due aveva già detto al parroco di San Felice a Ema – don Floriano Donatini – che volevano sposarsi. È stato proprio Donatini, sei anni fa, a battezzare la bambina che oggi lotta tra la vita e la morte. Da qualche anno la famiglia aveva trovato casa nella zona. Una delle più belle di Firenze. Tra le colline, circondata dai vigneti e dagli uliveti uno dei quali era di loro proprietà. Nel verde scorrazzavano spesso il loro cane e il loro gatto. L’occupazione principale della coppia era costituita da una grande villa adiacente alla loro, che i due affittavano agli ospiti.
La grande energia della madre
Dalle parole di chi li conosceva emerge l’immagine di una famiglia parte della propria comunità, amata e rispettata. «Siamo addolorati, li avevo incontrati con i figli sempre in momenti lieti, ricordo soprattutto la grande energia di Margarida», ha raccontato il parroco. La grande energia della madre è stata ricordata anche dalla preside della scuola della figlia: «La bambina ora è in prima elementare. La mamma era una persona molto gioviale e sempre molto disponibile. Speriamo che almeno la bambina si possa salvare». Lo stesso hanno detto hanno raccontato all’edizione fiorentina del Corriere della Sera i conoscenti del circolo ricreativo di San Felice a Ema: «Margarida era una persona sempre allegra — — veniva qui quasi tutti i giorni con la bambina per farle fare merenda».