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Matteo Renzi: «Arianna e Giorgia Meloni vogliono cancellarmi per legge»

20 Dicembre 2024 - 06:17 Alba Romano
matteo renzi giorgia meloni arianna meloni
matteo renzi giorgia meloni arianna meloni
Il leader di Italia Viva dopo il proscioglimento per Open: avevamo il 6%, poi è arrivata l'inchiesta

«Io sono stato indagato due volte e per due volte prosciolto da un pubblico ministero». Che «è lo stesso che ha arrestato mio padre e mia madre, arresto poi ritenuto illegittimo». Che «ha chiesto il processo per mio cognato, durato otto anni, salvo essere assolto». E che «ha indagato pure mia sorella, prosciolta». Dopo la chiusura dell’inchiesta Open Matteo Renzi dice che per i pm d’assalto «dovrebbe valere il principio che chi sbaglia paga». Mentre lui non ha avuto giustizia «perché dopo cinque anni mi hanno dato ragione. Al contrario, ho subito un’ingiustizia lunga cinque anni con mia moglie e i miei figli che hanno pagato per questo dolore. Non c’è cicatrice per questa ferita», sostiene in un’intervista a Repubblica il leader di Italia Viva.

I genitori

E ancora: «Io ho avuto la forza di sopportare, ma tanti cittadini non hanno risorse o energie per resistere e magari cadono in depressione. Qualcosa non funziona se un solo pm può maciullare intere famiglie, come ha fatto con la mia». I suoi genitori «sono stati arrestati e hanno subito nove procedimenti solo perché erano i miei genitori. Sono stati assolti in otto processi. E sul nono risolveranno in appello. Se non fossero stati i miei genitori non avrebbero subito nessun processo. A me sembra folle». E aggiunge che «quando ho deciso di lasciare il Pd, i sondaggi davano Italia oltre il 6%. Un mese dopo, è esploso il caso Open». Un tentativo di delegittimazione pubblica: «È evidente che il bimbo è stato ucciso in culla».

Conte e Meloni

Renzi dice di essere stato massacrato «specie da Giuseppe Conte e Giorgia Meloni, che oggi non dicono una parola, né sentono il bisogno di scusarsi. Anzi la premier, che è nervosissima perché sui centri in Albania rischia di fare la fine di Chiara Ferragni col Pandoro-gate, vuole cancellare un avversario politico per via legislativa, dopo che è l’assalto giudiziario».

La cosiddetta norma anti-Renzi, dice l’ex premier, «l’hanno voluta Giorgia e Arianna Meloni per due motivi: perché ho avuto il coraggio di parlare di una leadership familista che al mondo esiste solo in Italia e in Corea del Nord e perché se vado col centrosinistra, matematicamente noi vinciamo e la destra perde. Ma la norma contro di me è incostituzionale. Se avessero scritto che i parlamentari non possono svolgere un altro lavoro, l’avrei votata subito. Ma dire che chi fa conferenze fuori dall’Europa deve chiedere il permesso alla maggioranza e se non lo fa gli si applica una tassazione del 100%, è assurdo, è un esproprio proletario».

Salvini

Infine, su Salvini che oggi attende la sentenza Open Arms: «Io mi sono difeso nel processo, non dal processo. Auguro certamente a Matteo Salvini di essere assolto perché non auspico mai la condanna di nessuno, ma ho un giudizio etico e morale negativo su come stanno gestendo l’immigrazione. E poi, se fra un attacco su Tiktok e un video su Instagram si occupasse anche di capire se c’è un treno in orario in questo Paese, noi non ci offendiamo».

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