Legambiente e Wwf fanno ricorso al Tar contro il via libera al Ponte sullo Stretto: «Decisione senza logica»
Legambiente, Wwf e Lipu hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro il via libera dato dalla Commissione di Valutazione dell’Impatto Ambientale (Via) al progetto del ponte sullo Stretto di Messina nonostante le 62 criticità ambientali che erano state contestate. Le tre Ong ambientaliste sostengono di fronte al tribunale amministrativo regionale «l’illogicità del parere rilasciato» visto che l’incidenza ambientale dell’opera resta negativa e non c’è certezza che l’influenza che avrà sull’ambiente circostante potrà essere mitigata. La notizia del ricorso arriva a pochi giorni da un’altra rilevazione di Legambiente circa il ponte sullo Stretto, che assorbe l’87% dei fondi per le infrastrutture previsti fino al 2038.
Ponte sullo stretto, i progetti spezzatino: «Così meno controlli»
Proseguono le Ong: le valutazioni e gli approfondimenti richiesti «avrebbero dovuto essere presentati con il progetto definitivo e non quello esecutivo» che arriverà dopo l’affidamento dei lavori alle imprese. Inoltre, evidenziano gli avvocati, a causa di una norma recentemente approvata dal Parlamento, il cantiere potrà essere diviso in stralci «a cui corrisponderanno altrettanto progetti esecutivi che non consentiranno una visione d’insieme su applicazione, efficacia e ottemperanza delle prescrizioni».
L’impatto dei terremoti
Alle 62 criticità corrispondono altrettante integrazioni imposte dalla Commissione di VIA. Gli ambiti più impattanti menzionati nel ricorso riguardano la capacità del ponte di resistere ai movimenti sismici che nei secoli hanno prodotto terremoti devastanti, come quello che colpì Messina nel 1908. Secondo la Commissione sono necessarie indagini geologiche, idrogeologiche, geotecniche. Mancano anche una valutazione approfondita del potenziale impatto del particolato sui corpi idrici. Un piano di mobilità e viabilità, sul contenimento dei rumori e delle vibrazioni. Mancano anche simulazioni e mappature previsionali per il monossido di carbonio e il benzene.
L’acqua per il cantiere del ponte sullo Stretto e la siccità in Sicilia
Altro aspetto fondamentale, data la situazione di siccità in cui la Sicilia versa da mesi è quello dell’approvvigionamento idrico del cantiere, oltre al potenziale impatto che la megastruttura potrebbe avere sulle falde di acqua potabile.
Il Ponte sullo Stretto e le migrazioni degli uccelli
Per quanto riguarda la fauna, il via libera è arrivato anche se la realizzazione del ponte avrebbe un impatto «elevato e irreversibile» su una delle principali rotte di migrazione degli uccelli, scrivono le Ong. «La Commissione, consapevole dell’impatto dell’opera, chiede l’aggiornamento per diversi habitat del Piano di monitoraggio ambientale di almeno un anno da eseguirsi ante operam, ma l’illogicità delle prescrizioni è evidente: dette analisi, proprio perché “ante operam” e relative al ciclo di vita di un intero anno, erano essenziali al fine della corretta valutazione del progetto definitivo che dunque è stato giudicato nella carenza di questi elementi»
Immagine di copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MEO