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Turismo, ristoranti ed e-commerce, stop alle recensioni false, comprate e incentivate con regali: la nuova norma del Ministero del Made in Italy

20 Dicembre 2024 - 08:46 Antonio Di Noto
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Il provvedimento è stato inserito nel ddl per la Pmi, al vaglio del Consiglio dei Ministri lunedì 23 dicembre

Niente più recensioni false, comprate o incentivate. È questo il nocciolo di un articolo inserito dal Ministero delle Imprese e nel Made in Italy nel disegno di legge annuale per le piccole e medie imprese, atteso lunedì 23 dicembre per un primo esame al Consiglio dei ministri. Se approvato, il provvedimento impedirebbe di acquistare o vendere recensioni online e di incentivarle tramite pratiche considerate non genuine come gli omaggi. Vieterebbe anche a chi non ha usufruito del prodotto o del servizio di recensirlo. Mentre chi effettivamente ne ha diritto, potrebbe lasciare la recensione non oltre 15 giorni. Infine, dimostrandone la falsità, gli esercenti potrebbero ottenere la cancellazione delle recensioni.

I settori coinvolti

Con la norma, chiesta a gran voce dagli albergatori, dai ristoratori e da altre categorie legale all’industria del turismo, si punta a ridurre il fenomeno delle recensioni ingannevoli, che non di rado vengono comprate da venditori ed esercenti per farsi pubblicità, tramite regali e offerte o vere e proprie transazioni monetarie. Ma ad essere intaccati dal provvedimento sarebbero anche i grandi negozi online, come Amazon, dove le recensioni concorrono a determinare il posizionamento dei prodotti nei risultati di ricerca.

L’impatto delle recensioni false

Secondo il centro studi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le recensioni online influenzano l’82% delle prenotazioni degli alloggi e il 70% di quelle dei ristoranti. E quelle false possono avere un impatto sul fatturato delle attività che varia tra il 6% e il 30% in baso al grado di fidelizzazione della clientela. Secondo Tripadvisor, sono 1,3 milioni le recensioni false sul proprio sito, in crescita rispetto alle 943 mila che erano state individuate nel 2020. L’incidenza corrisponde al 4,3% del totale. Quelle per cui Tripadvisor è riuscito a individuare un pagamento sono appena 24.500. In quest’ambito, l’Italia occupa il quinto posto in classifica, tra Turchia e Vietnam.

Recensioni «motivate e dettagliate»

Dunque niente recensioni comprate. Ma nemmeno omaggi per addolcire il giudizio e commenti lasciati da chi non ha consumato, viaggiato, o acquistato – un dettaglio che potrebbe influire sul lavoro di moltissimi influencer. E chi lo ha fatto deve ricordarsi di recensire entro 15 giorni pubblicando un commento che sia «motivato» e «sufficientemente dettagliato». Il provvedimento prevede il diritto di chi riceve la recensione di ottenerne la cancellazione se riesce a dimostrare che questa non sia veritiera, più vecchia di due anni o se sono state adottate contromisure per risolvere i problemi citati.

Le sanzioni per le recensioni false

Nell’articolo – analizzato dal Sole 24 Ore – viene disposto il divieto di «acquisto e cessione a qualsiasi titolo, anche tra imprenditori e intermediari, di recensioni, apprezzamenti o interazioni, indipendentemente dalla loro successiva diffusione». Vietata anche la «promozione di commenti mediante incentivi». In caso di violazione sono previste le pene del Codice del consumo in materia di pratiche commerciali scorrette. Le sanzioni vanno dai 5 mila euro ai 10 milioni. Ma come fare a far rispettare le nuove regole? Il Mimit demanda all’Antitrust e alla Authortiy per le comunicazioni la redazione di linee guida che le piattaforme in caso di approvazione dovranno implementare.

Immagine di copertina: Pixabay

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