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Strage di Calenzano, il video che accusa gli operai: «Il tubo non aveva i bulloni di sicurezza»

deposito eni calenzano esplosione costruzioni
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Il filmato della procura, la fuoriuscita di carburante, i lavoratori sul carrello: i bulloni che collegavano le flange erano assenti. L'indagine punta sui lavoratori

Un nuovo filmato sulla strage al deposito dell’Eni di Calenzano in provincia di Firenze. Che riprende i momenti precedenti all’esplosione dello scorso 9 dicembre che ha provocato 5 morti e 26 feriti. E mostra che tra la baia 6 e la baia 7 della pensilina di carico c’è stata un’abbondante fuoriuscita di carburante. Mentre due lavoratori erano su un carrello elevatore. La perdita arrivava da un tubo sulla struttura pensile. Che era privo dei bulloni di sicurezza in corrispondenza delle flange che lo collegavano all’altro. Il filmato è agli atti della procura di Prato guidata da Luca Tescaroli.

Le immagini

Le immagini registrate pochi secondi prima dello scoppio rivelano l’abbondante fuoriuscita di un liquido, probabilmente carburante. E la formazione di una densa nube a ridosso del luogo dell’esplosione. Avvenuta, scrive tecnicamente la procura, «mentre dei lavoratori, che indossano una tuta bianca, sono impegnati in una lavorazione su un carrello elevatore in prossimità del luogo nel quale esiste una tubazione riposta sulla struttura pensile, che, in corrispondenza di due flange, risulta essere priva dei bulloni di sicurezza». I magistrati indagano per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Le segnalazioni sul malfunzionamento

A maggio era stato il sindacato Uil Trasporti, ad inviare a Eni una segnalazione sul malfunzionamento nell’impianto. «Dalle informazioni pervenuteci risulterebbe che tale anomalia riguardi il recupero dei vapori per cui il malfunzionamento provocherebbe fuoriuscita di idrocarburi, facendo sì che i vapori derivanti dagli idrocarburi caricati e stoccati nel sito in questione si propaghino nell’ambiente circostante. Se la segnalazione si rivelasse fondata costituirebbe una grave mancanza o peggio ancora leggerezza non solo per la salute del personale diretto ma anche per quello indiretto delle ditte fornitrici che tutti i giorni effettuano più volte le operazioni di carico delle autocisterne, ma anche un rischio di inquinamento ambientale con tutte le conseguenze e i rischi che ne derivano. Vi invitiamo a verificare ed eventualmente a prendere gli opportuni provvedimenti al fine di tranquillizzare i lavoratori interessati», si legge in una mail.

L’inosservanza delle procedure

La Procura ipotizza che la fuoriuscita di carburante sia stata provocata dalla «chiara inosservanza delle rigide procedure previste e che le conseguenze di tale scellerata condotta non potevano non essere note o valutate dal personale che operava in loco». Gli operai che si vedono nel filmato, fa sapere Repubblica, sono della Sergen. Stavano sistemando un tubo dismesso. La rimozione delle flage, ovvero degli anelli che uniscono più parti di un tubo, potrebbe aver indebolito la conduttura. Causando la fuoriuscita del liquido infiammabile.

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