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Israele, Netanyahu: «Niente accordo sugli ostaggi per finire la guerra a Gaza». Missile cade in un parco giochi a Tel Aviv. Houthi rivendicano: «Il nemico sionista non è più al sicuro»

21 Dicembre 2024 - 11:57 Ugo Milano
tel aviv parco giochi yemen
tel aviv parco giochi yemen
Secondo i media israeliani, l'attacco ha provocato una ventina di feriti, tra cui alcuni bambini. E intanto il Papa lamenta: «Non hanno fatto entrare il Patriarca a Gaza»

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, in un’intervista al Wall Street Journal, riferisce che non firmerà un accordo sugli ostaggi se questo implica la fine della guerra a Gaza, che potrà terminare solo con la rimozione completa di Hamas. «Non li lasceremo al potere a Gaza, a soli 30 chilometri da Tel Aviv. Non accadrà», ha dichiarato, in un intervento citato anche su Haaretz. All’intervistatore Elliot Kaufmann, Netanyahu ha detto che Israele «sta vincendo alla grande», perché ha indebolito Hamas e Hezbollah e provocato la caduta del regime degli Assad in Siria.

Missile cade in un parco giochi a Tel Aviv, venti feriti

È di almeno venti feriti il bilancio di un attacco sferrato su Israele dai ribelli Houthi. Nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 dicembre, l’esercito dello Stato Ebraico ha dichiarato di non essere riuscito a intercettare un missile lanciato dallo Yemen e atterrato in un parco giochi per bambini vicino a Tel Aviv. «In seguito alle sirene suonate poco fa nel centro di Israele, è stato identificato un proiettile lanciato dallo Yemen e sono stati effettuati tentativi di intercettazione senza successo», ha fatto sapere l’Idf tramite i suoi canali social. Secondo la testata israeliana Haaretz, che cita fonti del Wolfson Medical Center, sarebbero almeno venti le persone rimaste ferite nell’attacco. Tra di loro ci sarebbero anche dei bambini.

La rivendicazione dei ribelli Houthi

La responsabilità dell’attacco è stata rivendicata dai ribelli Houthi dello Yemen, che hanno affermato di aver colpito «un obiettivo militare del nemico israeliano nell’area occupata» di Tel Aviv usando un missile balistico. «Il fallimento di tutti i sistemi di difesa israeliani significa che il cuore del nemico sionista non è più sicuro», ha commentato su X Hezam al-Asad, esponente dell’ufficio politico dei ribelli yemeniti Houthi. «Le nostre operazioni militari – ha precisato Asad – sono legali e hanno lo scopo di fermare l’aggressione contro i nostri bambini a Gaza».

Meno di tre Israeliani su dieci si fidano di Netanyahu

Nel frattempo, continua a essere incandescente la situazione politica dello Stato Ebraico. Secondo un sondaggio dell’emittente Channel 13, riportato dal Times of Israel, solo il 22% della popolazione ha fiducia nel governo attuale, con un 29% che dice di fidarsi del premier Banjamin Netanyahu. Si conferma molto più forte la fiducia nell’Idf, le forze armate, con un 75% di consensi. Ma quello stesso indice di fiducio cala al 47% in relazione al generale Herzi Halevi, capo di stato maggiore, e crolla al 24% per il ministro della Difesa Israel Katz.

Il Papa: «Non hanno fatto entrare il Patriarca a Gaza»

A tornare sul conflitto israelo-palestinese è anche Papa Francesco, che nell’incontro per gli auguri alla Curia ha informato i cardinali della situazione in Terra Santa. «Ieri il Patriarca non lo hanno lasciato entrare a Gaza», ha detto il Pontefice riferendosi con ogni probabilità al cardinale Pierbattista Pizzaballa. «Ieri – ha proseguito il Papa – sono stati bombardati bambini. Questa è crudeltà, questa non è guerra. Voglio dirlo perché tocca il cuore».

In copertina: Il parco giochi colpito da un attacco missilistico a Tel Aviv, 21 dicembre 2024 (EPA/Abir Sultan)

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