Nordio: «Open Arms? Un processo fondato sul nulla. E avrebbe dovuto coinvolgere anche Conte»
La sentenza di primo grado del processo Open Arms che ha assolto il vicepremier Matteo Salvini è il «segnale che abbiamo la stragrande maggioranza di magistrati preparati e coraggiosi, che applicano le leggi prescindendo dalle loro idee politiche» e che «questo processo, fondato sul nulla, non si sarebbe nemmeno dovuto cominciare: e comunque avrebbe dovuto coinvolgere anche Conte, allora presidente del consiglio». Queste le parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’intervista a Ernesto Menicucci sul Messaggero rilancia sulla responsabilità dei magistrati. «Bisognerà pur pensare a risarcire le persone che finiscono nella graticola giudiziaria per anni perdendo la salute, i risparmi e magari il posto di lavoro perché qualche pm non ha riflettuto sulle conseguenze della sua iniziativa avventata» , afferma il Guardasigilli.
Nordio e la separazione delle carriere: «È un principio che adottano tutti i paesi del mondo»
Sulla separazione delle carriere insiste: «È un principio che adottano tutti i paesi del mondo, garantisce la terzietà del giudizio». «Come la magistratura dev’essere indipendente dalla politica, così quest’ultima deve esserlo dalla magistratura. Se, paradossalmente, Salvini fosse stato condannato, nulla sarebbe cambiato, perché chi è eletto dal popolo dipende dalla volontà di quest’ultimo, e può essere rimosso solo dopo una sentenza definitiva. Più in generale, auspico, nello stesso interesse della magistratura, che ogni sua inchiesta venga considerata assolutamente ininfluente nell’ambito politico», spiega. E sul possibile sciopero delle toghe precisa: «Io non ho mai scioperato in vita mia e secondo me un magistrato può scioperare solo per il suo status impiegatizio. Che la magistratura scioperi contro una decisione del governo è di una gravità inaudita e il governo non cederebbe di un centimetro. Non è un colpo di Stato pensare di varare una riforma costituzionale secondo le procedure fissate dalla stessa Costituzione. Solo la veritas domini è in eterno…».