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Milano, colpito con un pugno in testa mentre passeggia con il compagno: «Aggressione omofoba, ma non vivrò nella paura»

22 Dicembre 2024 - 19:02 Ugo Milano
aggressione omofoba milano
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La denuncia via social di Ivano Cipollaro, infermiere di 45 anni. Majorino (Pd): «Torniamo a parlare di ddl Zan»

«Non solo a Milano, ma in tutta Italia questi episodi continuano a essere frequenti e c’è ancora molto da fare contro l’omofobia». A parlare è Ivano Cipollaro, un infermiere di 45 anni finito al pronto soccorso nella notte tra sabato 21 e domenica 22 dicembre dopo essere stato vittima di un’aggressione omofoba per le strade di Milano. Cipollaro e il suo compagno Alfredo stavano camminando in via Santa Rita da Cascia, nel quartiere milanese della Barona, periferia sud della città, quando un gruppo di cinque uomini sui 30-40 anni italiani ha iniziato a insultarli. «Ma veramente lo fate?», «Fate schifo», «Fro*i di m**da», «Siete contro Dio e la natura», hanno urlato.

L’aggressione e la corsa in ospedale

Di fronte agli insulti, l’infermiere 45enne ha deciso di non rimanere in silenzio. «Gli ho risposto dicendogli che non erano affari suoi e che era un omofobo e allora mi è venuto incontro con fare aggressivo. A quel punto, un paio di persone si sono messe in mezzo per separarci, ma una mi ha dato un pugno e poi ci siamo allontanati», racconta Cipollaro. Il 45enne ha chiamato quindi un’ambulanza che lo ha trasportato all’ospedale San Paolo, dove è stato trattenuto in osservazione fino a questa mattina. Il pugno in testa, spiega la vittima dell’aggressione omofoba, ha contribuito infatti a far alzare la pressione sanguigna fino a raggiungere livelli preoccupanti.

La solidarietà e l’appello del Pd

Dopo esser stato dimesso dall’ospedale, Cipollaro ha fatto sapere che andrà a sporgere denuncia contro ignoti. «Ho ricevuto molta solidarietà, anche da gente che non conosco. Non ho nessuna intenzione di vivere nella paura e quello che è successo stanotte non cambierà il mio modo di essere», ha assicurato l’infermiere di 45 anni. A commentare il brutto episodio è anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Regione Lombardia, che ha invitato a riprendere il percorso di legge del ddl Zan. «Torniamo a parlare di una legge contro l’omotransfobia. Il clima sociale che si sta creando in tutto il Paese è ormai insostenibile. E c’è chi sta soffiando sul fuoco…», ha dichiarato Majorino.

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