Dopo mille critiche, arriva l’assoluzione inattesa per la mostra sul Futurismo di Roma. Carlo Calenda: «È strepitosa»
Dopo settimane di inchieste giornalistiche, polemiche politiche e stroncature dei giornali internazionali, la mostra Il Tempo del Futurismo allestita alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma incassa un apprezzamento inatteso: quello di Carlo Calenda. «La mostra sul Futurismo alla Galleria d’arte moderna è strepitosa. Ci sono stato oggi con la famiglia al completo», scrive il leader di Azione sul profilo Instagram, con tanto di foto allegate.
L’inchiesta di Report
La mostra allestita dalla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma è stata al centro di diverse polemiche nelle scorse settimane. Tra i primi a occuparsene c’è stato Report, la trasmissione Rai condotta da Sigfrido Ranucci. Il programma ha sollevato alcuni dubbi sulla scelta di affidare la curatela a personalità come Federico Palmaroli, celebre per le vignette satiriche di «Osho» e considerato vicino al governo Meloni. Il comitato di esperti del movimento artistico che avrebbe dovuto occuparsi della mostra è stato infatti licenziato e sostituto da un gruppo nominato dal ministero della Cultura, che si è affidato a figure meno specializzate.
Le stroncature del New York Times e del País
All’inchiesta di Report hanno fatto seguito alcune stroncature esemplari, come quelle del New York Times e di El País, considerati due dei più importanti quotidiani al mondo. Entrambe le testate hanno criticato la mostra allestita nella Capitale, interpretata più che altro come un’operazione politica dei partiti di governo. L’accusa mossa dal New York Times e da El País è soprattutto una: i curatori della mostra hanno omesso completamente il contesto politico in cui si sviluppò il movimento Futurista. L’unico riferimento diretto a Mussolini, si legge nell’articolo del quotidiano americano, è in una scultura di Renato Bertelli.
Calenda approva
Ma c’è anche chi è riuscito ad apprezzare la mostra pur senza simpatizzare per il governo. «Il Futurismo ha affrontato per primo il tema della tecnica e dell’uomo. Il percorso di questa mostra spiega molto bene il tratto visionario e la potenza creativa di quel movimento», scrive Calenda sui suoi canali social. E le polemiche sull’iniziativa culturale? «Sono incomprensibili. Andate a vederla, merita davvero», suggerisce il leader di Azione. Certo, resta da vedere cosa ne pensa il resto della sua famiglia, trascinata nell’ennesimo tour culturale di gruppo.