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«Vorskla», l’ultimo giornale ucraino al confine con la Russia: «Consegniamo le copie a mano, così le persone non si sentono dimenticate» – L’intervista

22 Dicembre 2024 - 06:25 Alessandra Mancini
Nella città di Velyka Pysarivka, a 5 chilometri dal confine con il Kursk, Oleksiy e Natalia Pasyuga continuano a stampare le copie del giornale che ha 95 anni:«Il nostro lavoro contribuisce alla vittoria di Kiev»

Nella città di Velyka Pysarivka, a 5 chilometri dal confine con la regione russa di Kursk, Oleksiy e Natalia Pasyuga stanno preparando il prossimo numero di Vorskla, un giornale locale ucraino fondato nel 1930 che prende il nome dal fiume locale, affluente del Dnepr. Nonostante l’invasione russa e i continui bombardamenti che hanno distrutto l’edificio che ospitava la redazione, i giornalisti – che dall’invasione del febbraio 2022 sono stati costretti a reinventarsi corrispondenti di guerra – non hanno mai smesso di stamparlo. «Solo durante la Seconda guerra mondiale è stata interrotta la pubblicazione», racconta a Open Oleksiy. «A febbraio di due anni fa la tipografia e l’ufficio postale che utilizzavamo per inviare le copie sono stati messi fuori uso a causa degli attacchi russi – spiega -, così stampavamo il giornale con una normale stampante prima di distribuirlo ai residenti dei villaggi al confine con la Russia. Ora abbiamo ripreso la pubblicazione, ma soltanto una volta a settimana».

Da marzo di quest’anno l’insediamento nell’Oblast di Sumy, a pochi chilometri da Kursk, prima linea della guerra contro Mosca dove i soldati ucraini hanno lanciato un’offensiva lo scorso agosto e controllano parte dell’Oblast, è stato definito «zona di ostilità attiva». «I raid di Mosca stanno distruggendo villaggi e abitazioni – afferma -. I russi utilizzano i droni contro militari e civili». Anche per questo motivo, la maggior parte degli abitanti dei villaggi ha abbandonato la città e le zone limitrofe. «Ora a Velyka Pysarivka siamo in 300 – dice -. Prima dell’invasione eravamo 4.500». 

«Il nostro lavoro contribuisce alla vittoria»

Nell’insediamento ai confini con la Federazione russa manca la connessione internet, l’elettricità è scarsa e i telefoni non funzionano. Oleksiy e Natalia, che nel frattempo si sono trasferiti a Okhtyrka, a pochi chilometri dallo loro città natale, sono costretti a consegnare le copie del giornale agli ultimi residenti dei villaggi porta a porta. Dopo aver stampato il cartaceo, prendono le proprie auto – una delle quali colpite non molto tempo fa da un attacco russo – e raggiungono le città dell’Oblast di Sumy per distribuire tra i residenti il settimanale. Unico collegamento con il mondo esterno, e che dà a chi è rimasto indietro la sensazione di non essere dimenticato. «Per i residenti è la sola fonte di informazione: la televisione e la radio ucraine non funzionano più e la tv russa trasmette soltanto disinformazione e propaganda – spiega -. Crediamo che il nostro lavoro contribuisca alla vittoria di Kiev. Se non combattiamo sulla linea del fronte, con le truppe ucraine, dobbiamo contrastare i nemici con l’informazione».

Smentire la propaganda è una missione per i due coniugi, e con tutti i timori che si porta dietro. «Ho paura – confida Oleksiy -, soprattutto per mia moglie Natalia, che è una collega. Viaggiamo insieme per raccogliere informazioni e per distribuire le copie». Nella regione la maggior parte dei giornali hanno deciso di chiudere i battenti «perché non hanno lottato o semplicemente non sono riusciti a resistere alle circostanze», dicono. «I giornalisti della nostra redazione, composta ora da 4 persone – precisa -, non si arrendono, anche se manca la pubblicità e non ci sono fondi». Il prossimo numero sarà quello di Capodanno: «Vogliamo che sia gentile e che parli di un futuro luminoso: conterrà storie allegre, sogni, ricordi e speranze. Intervisteremo le persone per scoprire cosa è stato positivo nel 2024, nonostante – conclude Oleksiy – la guerra ancora in corso». Dopo quasi tre anni. 

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