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Salvini e il pressing per tornare al ministero dell’Interno, Durigon rilancia: «L’assoluzione dice che Matteo dovrebbe già stare al Viminale»

23 Dicembre 2024 - 13:19 Ugo Milano
salvini piantedosi ministero interno
salvini piantedosi ministero interno
Dopo lo stop della premier Meloni, dalla Lega si continua a ventilare l'ipotesi di un rimpasto

L’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms dimostra che il leader della Lega «avrebbe potuto benissimo già essere al Viminale anche in questa legislatura». A dirlo è Claudio Durigon, sottosegretario del governo ed esponente del Carroccio. La vittoria di Salvini nel processo di Palermo, che lo vedeva imputato con l’accusa di sequestro di persona per aver impedito alla nave umanitaria di sbarcare, ha riaperto una contesa politica tra Lega e Fratelli d’Italia. Ma c’è davvero la possibilità che ora Salvini torni a essere ministro dell’Interno? «Piantedosi sta facendo bene il suo lavoro e in questo momento non è in discussione un rimpasto. Certo, durante la formazione del governo Meloni l’opposizione ha puntato molto il dito contro un possibile ritorno di Salvini al Viminale perché sotto processo. L’assoluzione leva del tutto questo argomento dal tavolo», spiega Durigon in un’intervista a Repubblica.

L’apertura di Salvini: «Sempre bello occuparsi di sicurezza»

A ventilare l’ipotesi di un rimpasto di governo è stato ieri pomeriggio lo stesso Salvini, sebbene dal vertice europeo in Lapponia Giorgia Meloni avesse chiuso all’ipotesi, dicendo che sia lei sia il vicepremier leghista sono molto contenti dell’assetto attuale. «Al ministero degli Interni c’è un amico, una persona che ha la mia amicizia e la mia fiducia come Matteo Piantedosi», ha detto il leader leghista, commentando la sentenza del processo Open Arms. Insomma, massima stima per il collega, ma Salvini non nasconde di essere più che interessato a un ritorno al Viminale. «Sicuramente – ha aggiunto parlando con i cronisti – occuparsi della sicurezza, del futuro, della tranquillità e della serenità di milioni di italiani è qualcosa di bello a cui tutti non potrebbero che ambire». E poi ancora: «Se qualcuno in passato poteva dire “Salvini non può andare agli Interni perché c’è un processo in corso sulla sua condotta da ministro”, adesso questo alibi non c’è più. Ma in questo momento sto bene dove sto. Parlerò con Giorgia e con Matteo, vedremo».

L’altolà di Meloni

La premier Giorgia Meloni secondo i retroscena sarebbe piuttosto infastidita dal pressing della Lega per riportare il leader del Carroccio al ministero dell’Interno. Dal vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese, Meloni si è detta soddisfatta dell’assoluzione di Salvini: «Mi pare un fatto che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica». Allo stesso tempo, ha chiuso la porta su un possibile ritorno del leader della Lega al Viminale: «Sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno».

Durigon: «Insistiamo sui migranti»

A rilanciare l’ipotesi è ora Claudio Durigon, che nell’intervista a Repubblica non esclude un possibile ritorno di Salvini al Viminale. L’assoluzione nel processo Open Arms, sostiene il sottosegretario, dimostra che il leader della Lega «avrebbe potuto benissimo già essere al Viminale anche in questa legislatura». In ogni caso, il Carroccio ora ha tutta l’intenzione di tornare a spingere per la linea dura contro l’immigrazione illegale: «Riprenderemo il tema sul fronte politico, ma adesso il governo sta lavorando molto bene. La sentenza di Palermo – continua Durigon – ci consente di rilanciare i nostri argomenti su immigrazione e sicurezza».

In copertina: I ministri Matteo Salvini, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio nel Tempio Maggiore di Roma, 7 ottobre 2024 (ANSA/Ettore Ferrari)

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