Luigi Mangione in tribunale a New York per l’omicidio di Brian Thompson: si dichiara «non colpevole»
Luigi Mangione, accusato di aver ucciso l’amministratore delegato di UnitedHealthCare Brian Thompson, si è dichiarato «non colpevole» delle accuse di omicidio e terrorismo presentate dallo Stato di New York. Il 26enne è arrivato in tribunale oggi, lunedì 23 dicembre, in abiti civili – camicia bianca e maglione – insieme ai suoi legali. «Ci batteremo fino in fondo a livello statale e federale», ha detto la sua avvocata, Karen Friedman Agnifilo, sottolineando che con le accuse a vari livelli il 26enne è «trattato come una pallina da ping pong». Mangione deve, infatti, affrontare anche le accuse a livello federale: tra cui omicidio, stalking e reati legati alle armi da fuoco. Nello stato della Pennsylvania, invece, deve rispondere di possesso di armi da fuoco illegale e contraffazione per la pistola stampata in 3D, oltre per i documenti falsi di cui è stato trovato in possesso durante l’arresto. Accuse per cui, secondo il New York Post, rischierebbe la pena di morte. Si tratta di un’ipotesi remota (ma non impossibile), nello Stato di Ny la pena capitale è stata sospesa dal 2004, ma i procuratori federali hanno la possibilità di richiederla.
Foto copertina: ANSA / JUSTIN LANE | Luigi Mangione dopo l’udienza presso la Corte Suprema dello Stato di New York