«Due miliardi per proteggere la Groenlandia». L’annuncio del governo danese che «non c’entra con Trump»
Due miliardi di euro per difendere la Groenlandia. Questo l’annuncio del ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen. L’esponente del governo afferma che l’intento dello stanziamento di Copenaghen per la difesa dell’Artico sia quello di proteggere ulteriormente il territorio. Ma è un caso che lo statement arrivi poco dopo le mire di espansione espresse dal futuro inquilino della Casa Bianca, Donald Trump: «Ai fini della sicurezza nazionale e della libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti d’America ritengono che la proprietà e il controllo della Groenlandia siano una necessità assoluta», aveva dichiarato domenica – 22 dicembre – il presidente-eletto degli Usa.
Le terre rare della Groenlandia
Lunedì gli aveva già risposto il primo ministro danese: «La Groenlandia non è in vendita». La Groenlandia è un territorio dotato di autogoverno che fa parte del Regno di Danimarca, abitata principalmente da Inuit autoctoni. Il suo territorio è perlopiù inospitale, ma è ricco di terre rare e risorse naturali nel sottosuolo utili alla fabbricazione di batterie che consentirebbero a chi lo controllo di essere meno dipendente dalla Cina.
La base aerea per gli F-35 in Groenlandia
Attraverso i circa 12-15 miliardi di corone danesi «investiremo in sorveglianza», ha fatto sapere il ministro danese. In primis, «nella capacità degli aerei. E sostituiremo le quattro navi attuali, non più operative, con due nuovissime navi moderne». Inoltre, «sarà potenziata la base aerea a Kangerlussuaq in modo che possa ospitare F-35 e usare droni a scopo di sorveglianza e monitoraggio», ha aggiunto Troels Lund Poulsen.
«Proteggeremo la Groenlandia, ma non da Trump»
Il ministro ha specificato che il piano era in fase di studio da tempo e non è una risposta alla dichiarazione di Trump. «Sono molti mesi che lavoriamo a questo piano di investimenti nell’Artico, per cui ho dialogato sia con il governo groenlandese che con quello delle Isole Faroe. Quindi il fatto che venga presentato ora non ha nulla a che vedere con l’annuncio fatto da Trump», che pure aveva già espresso il desiderio di controllare la Groenlandia nel 2019, ha ricordato Troels Lund Poulsen.
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