Iran, le autorità di Teheran revocano il divieto di WhatsApp: era soggetto a restrizione da più di due anni
L’Iran ha revocato le restrizioni che impedivano di accedere nella Repubblica islamica a WhatsApp e Google Play. Il provvedimento è stato preso dal Consiglio supremo del cyberspazio, l’organo responsabile della gestione delle questioni informatiche, guidato dal presidente Masoud Pezehkian. Le autorità avevano imposto restrizioni drastiche a internet e ai social network, incluso il blocco dell’accesso a Instagram e all’app di messaggistica, già nel 2019, ma inasprendole dopo l’inizio delle proteste scoppiate nel 2022 a seguito della morte di Mahsa Amini. Come affermò l’allora presidente, Ebrahim Raisi, morto in un incidente aereo il 19 maggio scorso, le piattaforme appartenenti a Meta (Instagram e WhatsApp) erano state «all’origine dell’insicurezza nel Paese durante i recenti disordini». I governi autoritari, nel momento in cui si trovano a fronteggiare proteste e rivolte, ricorrono sempre più spesso al blocco di internet e dei social media. All’epoca delle proteste di piazza, Isik Mater – attivista per i diritti digitali e direttrice dell’osservatorio NetBlocks – spiegava sulla Bbc come la rete, le piattaforme di messaggistica e i social rappresentino in Iran uno dei principali strumenti che consente ai manifestanti di «far sentire la propria voce». Anche per questo, i divieti imposti dall’alto vengono spesso – come era accaduto dopo la morte della 22enne – aggirati dagli iraniani esperti di tecnologia.
September 21, 2022
Foto copertina: ANSA / ABEDIN TAHERKENAREH | Teheran, Iran, 17 novembre 2019