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25 Dicembre 2024 - 19:41 Gabriele Fazio
Piotta  ‘Na notte infame

14 – Piotta – ‘Na notte infame

Questo è Piotta adesso, e menomale. Perché replicare all’infinito le sue grandi hit sarebbe stato semplice, soprattutto perché le sue grandi hit, tra l’altro, declinate al presente, immerse nella discografia odierna, rispetto quello che ci tocca ascoltare, assumerebbero una dignità letteraria altissima, geniale, altro che trash, balletti e mortazza. Ma Piotta sono anni che non è più quella cosa lì: e non perché la rinneghi, non ne avrebbe motivo, ma perché la sua visione del mondo si è fatta più adulta e lui la accarezza giorno dopo giorno, canzone dopo canzone, coltiva la propria maturità, la propria curiosità, la propria crescita come uomo e come artista. Così si arriva a ‘Na notte infame, un album di rara intensità, firmato anche dal fratello Fabio, scomparso recentemente, che Piotta, il minore dei due, celebra con un’umanità che si palesa all’ascolto con una densa tangibilità. Roba che quasi la puoi toccare. Piotta apre nuovamente le porte di casa propria, del proprio passato, come fece nel meraviglioso Interno 7, stavolta però attraverso due paia di occhi in più, quelli di un poeta e di un accademico, di un intellettuale raffinato che, alla fine del disco, ti dispiace non aver conosciuto. Questa sensazione arriva forte, ti schiaffeggia, non puoi sfuggirci, perché in queste undici tracce Piotta mette insieme musica e pura letteratura, con impegno e cuore, che poi sono da sempre le sue più visibili skill.