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25 Dicembre 2024 - 19:41 Gabriele Fazio
Lamante album In memoria di

5 – Lamante – In memoria di

Raramente siamo rimasti così immediatamente fulminati da un talento come è capitato con l’ascolto di questo disco. Le canzoni di In memoria di sono meravigliosamente crude, bastonate sulle gengive che non risparmiano una virgola di quell’ammasso di sentimentalismo che si portano sul groppone. Questo essere così terrena, così autentica, come se non ci fosse davvero altra possibilità, rende i brani spietatamente diretti. Sembra che ti canti le canzoni all’orecchio e sembra che queste canzoni, undici, belle, tutte, labirinti di pensieri voraci dentro i quali perdersi, tutte, non sappiano nemmeno come nascondersi, tanto sono forti i pensieri, i versi, le parole, le tonalità. Non c’è nessun artificio tecnologico, non ci sono grossi accenni elettronici, non c’è niente che vada in questo determinato momento storico. In memoria di è un album che un qualunque discografico considererebbe spregiudicato se non anche sconsiderato, se non peggio: una gigantesca perdita di tempo e soldi. Ma ci ha creduto Taketo Gohara che è riuscito a spremere da questa meravigliosa confusione un’essenza musicale profonda, semplice per scelta, perché non ha alcun bisogno di supporto, perché respira avidamente anche solo chitarra e voce. A nostro parere questo carattere così imponente, ciclopico, mastodontico, è l’unica soluzione per permettere al pubblico di riconoscerti, di affezionarti a ciò che canti. Noi infatti ne siamo già dipendenti.