In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ATTUALITÀSanitàTriesteVaccini

Trieste, polemica sull’intervento negato a non vaccinato: la risposta dell’Azienda Sanitaria

26 Dicembre 2024 - 21:32 David Puente
L'ASUGI sostiene che il paziente poteva sottoporsi all'intervento previa firma del modulo di consenso per l’assunzione di responsabilità in caso di complicanze causate dalla mancata profilassi

Ha suscitato polemiche un articolo pubblicato da La Verità riguardante un presunto rifiuto dell’ospedale di Cattinara di Trieste di operare un paziente cardiopatico perché non vaccinato. L’articolo, a firma di Patrizia Floder Reitter, titolava in modo allarmistico «Negato a un cardiopatico l’intervento salvavita». A supporto di questa tesi, il quotidiano ha pubblicato un documento firmato dal Direttore di Cardiochirurgia, il Dr. Enzo Mazzaro, in cui si chiedeva al paziente di essere cancellato dalla lista d’attesa a causa del suo rifiuto di «sottoporsi alle vaccinazioni raccomandate». A seguito della pubblicazione, l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) ha fornito una replica dettagliata, esponendo la propria versione dei fatti e contestando la ricostruzione del quotidiano.

La versione dell’Azienda sanitaria

Secondo la versione fornita dall’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) del Friuli Venezia Giulia, al paziente (seguito dal 2021) era stata diagnosticata una patologia per la quale, a seguito di una consulenza specialistica eseguita il 13 maggio 2024, era stata raccomandata una specifica profilassi vaccinale. I vaccini in questione, menzionati anche nell’articolo de La Verità, comprendevano quelli contro COVID-19, influenza, herpes zoster e pneumococco. Il 12 dicembre 2024, durante un contatto telefonico finalizzato alla programmazione dell’intervento, il paziente avrebbe espresso il proprio rifiuto sia alle vaccinazioni raccomandate sia all’intervento. A seguito di tale rifiuto, l’ASUGI avrebbe inviato lo stesso giorno una comunicazione scritta al paziente, chiedendogli di confermare per iscritto la sua decisione.

La lettera inviata al paziente menziona esplicitamente il rifiuto delle vaccinazioni raccomandate, ma non fa riferimento al rifiuto dell’intervento chirurgico. Tuttavia, come specificato dall’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), «il rifiuto all’intervento rimane quello preponderante ai fini dell’uscita dalla lista d’attesa». L’ASUGI sostiene inoltre che la sospensione dalla lista d’attesa «risponde unicamente a criteri legati allo stato della grave comorbidità non cardiaca del paziente», senza specificare ulteriormente la condizione clinica, presumibilmente per tutelarne la privacy. Infine, l’azienda precisa che il rifiuto di sottoporsi alla profilassi vaccinale, pur essendo fortemente raccomandata, non è di per sé ostativo all’intervento. Il paziente avrebbe infatti la possibilità di sottoporsi all’operazione «previa firma del modulo di consenso per l’assunzione di responsabilità in caso di complicanze causate dalla mancata profilassi».

Qual è il senso di vaccinarsi contro COVID-19, influenza, herpes zoster e pneumococco?

Queste vaccinazioni sono raccomandate per proteggere al meglio i pazienti, soprattutto quelli con particolari fragilità, come ad esempio i pazienti oncologici. Sul sito della Fondazione Veronesi si trova un articolo che elenca le vaccinazioni raccomandate per questa categoria di pazienti, tra cui quelle contro pneumococco e herpes zoster (anche noto come Fuoco di Sant’Antonio): «in caso di infezione le vaccinazioni sono utili nel ridurre enormemente il rischio di complicanze». L’articolo sottolinea inoltre che l’adesione a queste vaccinazioni è «ampiamente sotto-utilizzata».

In un altro articolo della Fondazione Veronesi, la vaccinazione contro l’herpes zoster viene raccomandata in particolare alle persone immunodepresse e ai soggetti con diabete, condizione che «già costituisce un fattore di rischio cardiovascolare». Infatti, come riportato dalla Fondazione, «la letteratura scientifica più recente ha evidenziato un rapporto stretto tra questa infezione virale e un meccanismo infiammatorio a livello vascolare arterioso, il che costituisce la più valida raccomandazione per indurre a vaccinarsi. Il rischio infatti porta i nomi di ictus e infarto».

Sul sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è presente una sezione dedicata alle vaccinazioni raccomandate per i gruppi a rischio. Il vaccino anti-pneumococcico viene consigliato a tutti coloro che presentano cardiopatie croniche, diabete e altro ancora. Anche la vaccinazione anti-zoster viene consigliata per coloro che presentano patologie cardiovascolari o diabete.

Nel sito della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è presente una sezione dove vengono riportate le raccomandazioni sul percorso ospedaliero del paziente con sindrome simil influenzale e per vaccinazioni nei pazienti adulti con neoplasie ematologiche o sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT). In quest’ultimo documento, tra i vaccini raccomandati troviamo quello contro l’herpes zoster e pneumococcico, ma anche quelli contro tetano, difterite e pertosse.

Articoli di ATTUALITÀ più letti
leggi anche