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«Terroni, tornate a casa vostra». Venezia e quegli insulti agli studenti napoletani. Il sindaco Brugnaro: «Inaccettabile, vi invitiamo a tornare»

26 Dicembre 2024 - 18:28 Stefania Carboni
venezia insulti studenti napoletani
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La denuncia della dirigente dell'Istituto superiore Archimede di Ponticelli dopo un evento natalizio in abiti ottocenteschi, organizzato nella città lagunare solleva il caso. Il sindaco si scusa

«Terroni, tornate a casa vostra». Questi alcuni degli insulti rivolti agli studenti dell’Istituto superiore Archimede di Ponticelli, secondo la denuncia, sui social, di Rori Stanziano, dirigente scolastica dell’Istituto, che nei giorni scorsi ha accompagnato venti dei suoi ragazzi a un evento natalizio in abiti ottocenteschi, organizzato a Venezia. «Aspetto che ci ha profondamente delusi e addolorati è stato il dover subire a Venezia, la Serenissima, lucente città di arte, cultura, storia, tradizioni, assurdi cori razzisti all’indirizzo dei ‘miei’ ragazzi. Dei ragazzi buoni, tranquilli, rispettosi, solari, allegri, sorridenti che sono stati attaccati, anzi siamo stati attaccati, con cori razzisti, discriminatori, omofobi. Una crudeltà e cattiveria assurda e ingiustificata, solo perché indossavano gli abiti storici o perché si sentiva l’accento napoletano», ha dichiarato la dirigente. «Si sono avvicinati in punta di piedi alla danza storica, ai meravigliosi balli d’epoca nei palazzi straordinariamente affrescati», racconta Stanziano. «I ‘nostri ragazzi’, che conoscono il Conocal e il Bronx di Ponticelli, hanno danzato con dame e cavalieri provenienti da associazioni di danza storica di tutta Italia e si sono seduti a cena in un hotel 5 stelle con argenteria e servizi d’epoca. Per me – prosegue – è stato un enorme motivo di orgoglio. Nulla può cancellare questo, nemmeno la cattiveria, l’ottuso pregiudizio, l’odioso razzismo e l’inconcepibile omofobia di ragazzi, uomini e donne che non hanno esitato ad apostrofare dei ragazzini che hanno l’unica colpa di essere nati a sud dell’Italia e che hanno l’accento di un dialetto/lingua diverso». Stanziano ha detto di aver informato già l’assessora alla Scuola della Regione Campania, Lucia Fortini. Ma prima di scrivere al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e al governatore veneto Luca Zaia ecco che è arrivata la replica (e le scuse) del primo cittadino.

Le scuse e l’invito del sindaco Brugnaro: «Torni a Venezia assieme ai suoi studenti»

«Con grande rammarico ho letto dell’esperienza che avete vissuto Lei e i suoi studenti durante la Vostra recente visita a Venezia. Le ingiurie e gli insulti che Lei e i ragazzi provenienti da Napoli avete ricevuto sono inaccettabili e non riflettono in alcun modo i valori della nostra Città, che ha sempre accolto con rispetto e apertura le diverse culture e tradizioni. Mi dispiace davvero tanto», scrive in una lettera aperta il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro alla docente Mariarosa Stanziano. «Venezia ha una storia di dialogo, integrazione e incontro, ed abbiamo sempre condannato ogni atto di mancanza di rispetto nei confronti di chiunque, soprattutto di chi porta con sé la ricchezza della propria storia e della propria cultura – sottolinea Brugnaro -. A nome della città e mio personale, desidero porgere pubblicamente a lei e a tutti i ragazzi le mie più sincere scuse per quanto accaduto. La invito a tornare a Venezia assieme ai suoi studenti, nostri ospiti, per conoscerci personalmente e per farvi scoprire anche ambiti meno conosciuti del nostro territorio».

(in copertina una scatto dell’evento, diffuso dalla dirigente dell’Istituto superiore Archimede di Ponticelli)

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