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Aereo precipitato, l’Azerbaijan Airlines: «Basta voli verso la Russia». Il Cremlino: «Un nostro missile? Fake news della Nato»

27 Dicembre 2024 - 15:25 Simone Disegni
Aereo Azerbaijan Airlines Russia missile Kazakistan
Aereo Azerbaijan Airlines Russia missile Kazakistan
La Russia respinge le accuse di una responsabilità nei colpi risultati fatali per l'Embraer 190 schiantatosi in Kazakistan: «Droni ucraini gli hanno impedito di atterrare su Grozny»

Chi e cosa hanno causato lo schianto al suolo del volo Embraer 190 dell’Azerbaijan Airlines partito la mattina di Natale da Baku e mai arrivato a Grozny? Da giorni si rincorrono voci e indizi su una possibilità responsabilità russa: l’aereo sarebbe stato colpito da un missile della difesa anti-aerea di Mosca, verosimilmente in maniera indiretta, con schegge o biglie di acciaio. Di certo c’è che delle 67 persone a bordo del volo – equipaggio incluso – almeno 38 sono morte quando l’aereo si è schiantato al suolo ad Ataku, in Kazakistan. Oggi l’Azerbaijian Airlines ha detto la sua, pur senza additare un chiaro responsabile: il volo si è schiantato «a causa di interferenze esterne fisiche e tecniche», ha detto la compagnia aerea, che ha anche annunciato la sospensione dei voli verso sette città russe. Decisione presa, si fa sapere, «tenendo conto dei risultati preliminari dell’indagine sull’incidente e valutando i rischi per la sicurezza dei voli». Un modo indiretto per far intendere che la causa dello schianto sia da individuarsi proprio in un legame con una scintilla della guerra russo-ucraina finita fuori bersaglio.

Accuse alla Nato e mezze ammissioni: la versione di Mosca

Funzionari americani e azeri hanno confermato a Reuters e Cnn che i primi riscontri indiziari sembrano indicare con ragionevole certezza che il responsabile dei danni all’aereo po rivelatisi fatali – visibili in foto e video girati dagli stessi passeggeri – sia stato proprio un missile della difesa anti-aerea russa. Mosca allontana per il momento i sospetti. Ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto l’indagine sulle cause del disastro è in corso, ragion per cui sarebbe sbagliato speculare ora in proposito. Oggi il ministero degli Esteri di Mosca rincara la dosa, affermando che quelle che circolano in queste ore siano «fake news» sostenute dalla Nato, tramite un preciso ordine politico. Melina, sotto forma di propaganda. A scendere nel concreto è però nelle stesse ore il capo dell’agenzia russa per l’aviazione civile Dmitry Yadrov, secondo il quale quando l’Embraer 190 stava dirigendosi verso Grozny, in procinto di atterrare, «droni militari ucraini stavano portando avanti attacchi terroristici contro infrastrutture civili». A quel punto l’aereo avrebbe fatto due tentativi di atterraggio, andati a vuoto, prima di virare verso il Kazakistan, dove è poi avvenuto lo schianto mortale per oltre la metà dei suoi passeggeri. Un’accusa a Kiev rispetto alla situazione “di contesto” di quei tragici minuti, non, con ogni evidenza, dei colpi fatali per l’aereo. Che Yadrov non esclude affatto dunque siano arrivati dall’altra parte in guerra.

In copertina: Una parte dell’aereo Embraer ERJ-190AR schiantatosi il giorno di Natale nei pressi di Aktau, in Kazakistan (EPA/STR)

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