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Il Natale inverso di Beyoncé e Jay-Z: lei trionfa al concerto della Nfl, lui trema per le accuse di molestie (legate a Puff Daddy)

27 Dicembre 2024 - 14:56 Gabriele Fazio
La regina del pop si è esibita durante l'halftime show durante il match NFL di Natale tra i Kansas City Chiefs e i Pittsburgh Steelers, mentre la giudice ha respinto la richiesta di archiviazione per il rapper

Settimana intensa in casa Beyoncé/Jay-Z, i due artisti stanno vivendo dei momenti praticamente opposti. La prima è reduce dall’incredibile successo ottenuto dal suo halftime show durante il match NFL di Natale tra i Kansas City Chiefs (squadra di Travis Kelce, scompagno di Taylor Swift) e i Pittsburgh Steelers. L’esibizione, sponsorizzata e trasmessa da Netflix, può considerarsi un assoluto successo, degna di un Super Bowl. Quella che è ormai riconosciuta a tutti gli effetti come una delle regine del pop mondiale, nonostante nell’ultimo disco Cowboy Carter abbia (felicemente) portato la sua musica in un territorio dichiaratamente country, è entrata all’NRG Stadium di Houston in sella ad un cavallo bianco e sulle note di 16 Carriages. Poi è passata a cantare Blackbird, classico dei Beatles, trascinando il pubblico dopo dentro Ya Ya, Riverdance e Sweet Honey Buckiin’ (qui in coppia con Shaboozey). A quel punto entra in scena anche Post Malone per Levii’s Jeans, momento seguito dalla cover di Dolly Parton Jolene e gran chiusura sulle note dell’ultima hit mondiale Texas Hold ‘Em. Ma non è tutto, su Instagram infatti la cantante ha annunciato che il 14 gennaio accadrà qualcosa, per molti sarà il giorno dell’annuncio del nuovo tour mondiale.

La giudice sulle accuse a Jay-Z: «Indagare ancora»

Praticamente opposto l’umore del marito Jay-Z, caduto nella rete di accuse di violenza sessuale che circondano il collega Puff Daddy. La denuncia nei suoi confronti è stata depositata ad ottobre ma solo un paio di settimane fa è venuto fuori il nome di Jay-Z, i due insieme avrebbero violentato una ragazza minorenne (13 anni) oltre vent’anni fa durante l’after party degli Mtv Music Awards del 2000. Il rapper ha immediatamente rigettato ogni genere di accusa, ma ieri la giudice Analisa Torres ha rimandato al mittente, almeno per il momento, la richiesta di archiviazione mossa dai legali del rapper, nonché la richiesta di rendere pubblico il nome della querelante, che quindi rimane per la stampa mondiale Jane Doe. La vittima nella denuncia, portata avanti all’interno della class action di Tony Buzbee contro Sean Combs (ovvero Puff Daddy, per gli amici Diddy), ha raccontato di essere stata violentata dai due rapper e una terza celebrità di sesso femminile, agli atti denominata «Star B», della quale però ancora non è stato reso pubblico il nome, anche se il Daily Mail nelle scorse settimane ha lanciato un sospetto (ufficioso) verso Jennifer Lopez, ai tempi la compagna di Diddy e quella sera fotografata in lite con lui. Un mistero che probabilmente verrà dissipato a maggio, in aula, quando partirà il processo contro Puff Daddy.

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