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La falsa identità della donna bruciata viva nella metro di New York

27 Dicembre 2024 - 15:12 David Puente
La foto risulta generata tramite l'uso dell'AI

A seguito del brutale omicidio di una donna nella metropolitana di New York, avvenuto domenica 22 dicembre 2024, molti hanno cercato di conoscere l’identità della vittima. Dal 23 dicembre, il giorno successivo, ha iniziato a circolare la presunta foto della donna insieme al nome “Amelia Carter”. Lo scatto, in realtà, presenta i tipici elementi di una generazione tramite l’uso dell’Intelligenza Artificiale.

Per chi ha fretta

  • L’identità della vittima non è ancora nota e risulta difficile a causa dei danni causati dal fuoco.
  • La foto diffusa online presenta gli elementi delle altre generate da siti come Thispersondoesnotexist.
  • Il nome “Amelia Carter” è lo stesso di una ex studentessa, ma il volto è diverso da quello dell’immagine falsa diffusa online.
  • La falsa foto circola a bassa risoluzione, mentre una versione ad alta definizione è stata pubblicata il 23 dicembre per la creazione di una criptovaluta.

Analisi

Di seguito uno dei post che condivide il nome e la foto falsa:

Anche il sito razzista e di disinformazione VoxNews ha sfruttato la notizia falsa di Amelia Carter e la relativa foto:

L’Occidente sta vivendo un incubo, un incubo fatto di violenza, ingratitudine e odio, e il caso di Amelia Carter a New York ne è l’emblema più raccapricciante. Amelia, una giovane donna di 29 anni, è stata brutalmente assassinata da Sebastian Zapeta-Calil, un immigrato clandestino del #Guatemala.

Tipica foto da Thispersondoesnotexist.com

Attraverso il noto sito Thispersondoesnotexist.com è possibile generare infiniti volti di persone inesistenti. La generazione delle false foto è identico e ha un elemento identificativo particolare: gli occhi si trovano sempre nella stessa posizione. L’immagine della fantomatica Amelia Carter risulta tagliata, evitando così il watermark del sito che identifica la generazione tramite l’AI. Di seguito un esempio generato dal sito confrontato con la foto falsa diffusa sui social.

L’identità della vittima

Il nome Amelia Carter risulta condiviso prevalentemente sui social il 23 dicembre 2024, ma non dalle autorità di New York. Infatti, in data 24 dicembre, l’identificazione della vittima era ancora in sospeso e di fatto difficile a causa della gravità delle ustioni. Si sospetta che fosse una donna senzatetto che stava dormendo nella metro.

Il nome Amelia Carter

Sui social circola un’immagine commemorativa con la foto generata dall’AI.

Nel testo si afferma che fosse una studentessa dell’Università della Pennsylvania. Nel sito esiste un profilo riguardo una ex studentessa del 2023 chiamata Amelia Carter, ma la foto mostra una donna diversa da quella generata dall’AI.

La criptovaluta e la foto ad alta risoluzione

La falsa foto circola almeno dal 23 dicembre 2024, ma a bassa risoluzione. Una foto ad alta risulta pubblicata nel profilo di una criptovaluta (“Justice For Amelia (AMELIA)“) creata proprio il 23 dicembre 2024.

Nella descrizione viene riportato un falso comunicato dove viene messa in mezzo una fantomatica famiglia dell’inesistente “Amelia Carter”:

New York City, NY – The family of 29-year-old Amelia Carter has announced her tragic passing after she was fatally set on fire aboard an F Train in Coney Island. In an emotional statement, her grieving family expressed their heartbreak and called for justice. “We are devastated and heartbroken beyond words. Amelia was a beautiful soul who brought light into the lives of everyone who knew her. She didn’t deserve this senseless, cruel act,” the family said. “We demand justice for Amelia. No one should ever have to endure such pain, and no family should have to experience this kind of loss.”

Se ci fosse stata realmente una famiglia, capace di riconoscere la vittima dai video prima delle autorità di New York, questa notizia sarebbe di dominio pubblico.

Conclusioni

A seguito della creazione di una criptovaluta e a un inesistente comunicato stampa, è stata diffusa la falsa identità e la falsa foto (generata con l’AI) della vittima della metropolitana di New York.

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