Legge di bilancio, Giorgetti: «Prudenti nella manovra? È un valore. I numeri dimostrano che la spesa sanitaria è aumentata»
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al Senato si richiama alla responsabilità del governo Meloni nell’allestire la legge di bilancio 2025. Di fronte all’opposizione che in Aula contesta alla maggioranza l’atteggiamento «prudente», il responsabile di via Venti Settembre lo rivendica: «Rivendico come un valore questa prudenza. Avendo consultato Treccani, il contrario di prudenza è avventato, temerario, sconsiderato». E il motivo di tale prudenza sarebbe da ricondurre alla “zavorra” lasciata dagli esecutivi venuti prima, «gli oneri del Superbonus e 90 miliardi di interessi passivi», che non permette al governo di essere «né temerari né avventati né sconsiderati».
«La prudenza ci ha premiato. La spesa sanitaria? Aumentata»
La manovra sarà votata domani, 28 dicembre, al Senato. Un passaggio formale dato che è blindata dal voto di fiducia. Ma della prossima legge di bilancio Giorgetti è soddisfatto: «Questo atteggiamento ha premiato», ha aggiunto, ricordando la riduzione dello spread. Il ministro è inoltre intervenuto l’ennesima volta sulla polemica in merito alla spesa sanitaria. Dall’opposizione ritenuta insufficiente oltre che soggetta a tagli. Ma Giorgetti ha ribadito: «I freddi numeri dimostrano che la spesa pro capite depurata dall’inflazione è aumentata. Del 10,6% alla fine del 2026».
Sul voto della manovra: «Necessaria modifica procedure»
Giorgetti ha poi rivendicato la “velocità” con la quale il governo ha portato in parlamento la legge di bilancio: «Sulla compressione del dibattito, sono abbastanza vecchio di queste Aule per dire che il fenomeno si è ripetuto molte volte in passato. Per quanto riguarda il Governo, tengo a precisare che ha presentato il disegno di legge di bilancio in Parlamento, alla Camera dei deputati, il 23 ottobre, l’anno scorso lo presentammo il 30 ottobre, nel 2022 il 29 novembre (c’erano state le elezioni)». L’esecutivo Meloni, è l’interpretazione di Giorgetti, sarebbe stato tra i più virtuosi negli ultimi anni a presentare in tempi brevi la manovra in modo da ampliare la discussione del provvedimento in aula. Per il ministro c’è però «un piccolo problema, chiamiamolo di procedure parlamentari, che va risolto e che fa riferimento anche a come funzionano le Aule, le Commissioni. La revisione della legge di bilancio, la legge n. 196 del 2009, a questo punto si rende necessaria sia per le nuove regole europee che sono state adottate, sia per il fatto che l’esperienza storica ha dimostrato l’inefficienza degli attuali meccanismi». Quindi si augura che il parlamento prenda l’iniziativa per la riforma della legge di bilancio: «Lo caldeggiamo, speriamo che sia un lavoro condiviso, perché oggi c’è una maggioranza che magari domani sarà un’opposizione e viceversa, ma è assolutamente opportuno che le procedure siano migliorate. La soddisfazione è che comunque nel Parlamento italiano il bilancio lo si possa discutere e votare, mentre in altri Parlamenti qui vicini il bilancio viene magari discusso, ma non può nemmeno essere votato».
In copertina: ANSA/ANGELO CARCONI I Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in aula al Senato durante la discussione della Manovra Economica per la legge del Bilancio di previsione dello Stato per l’Anno finanziario 2025 e Bilancio Pluriennale per il triennio 2025-2027, Roma, 27 dicembre 2024.