Francesca Ianni morta sotto l’albero caduto a Roma, le indagini: «Quel pioppo non doveva essere piantato lì»
La procura di Roma continua a indagare sulla morte di Francesca Ianni, l’insegnante di fisica rimasta schiacciata da un albero, il 23 dicembre, al parco Livio Labor della Capitale. Gli inquirenti non hanno iscritto alcun nome nel registro degli indagati. Ma dalle carte dell’inchiesta non sembrerebbero esserci dubbi: quel pioppo cipressino non doveva essere piantato lì. E dunque, si guarda al Campidoglio e al Servizio Giardini, responsabili della gestione del verde romano. Francesca Ianni è morta sul colpo, la persona che era con lei – Alessia Annibale – rimasta ferita alla testa, è ancora ricoverata in terapia intensiva al policlinico Umberto I.
I rilievi dei tecnici
I tecnici che hanno fatto i rilievi sul parco avrebbero evidenziato come un albero di 22 metri, dal peso di oltre mezza tonnellata, non doveva ergersi su un terreno scosceso, con un dislivello di due metri. Un punto troppo rischioso, anche perché affacciato su un’area attrezzata per bambini. «O il parco giochi o l’albero», è la sintesi delle prime considerazioni inserite nelle carte della procura. L’agronomo comunale non aveva notato segni di cedimento sul pioppo. Elemento importante per la procura, che si sta soffermando sul fatto che, negli ultimi anni, altri due alberi nell’area del parco erano stati abbattuti proprio per ragioni di sicurezza.