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Crisi Portovesme, 500 operai rischiano il posto. I ministri in visita: «La produzione di zinco è strategica, non faremo sconti all’azienda»

27 Dicembre 2024 - 13:16 Ugo Milano
portovesme visita istituzioni
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Oltre a Urso e Calderone, presente al presidio anche la governatrice Alessandra Todde: «Governo e Regione uniti, faremo cantare le carte»

A Portovesme, in Sardegna, è il giorno delle visite istituzionali. Nel piccolo comune sardo ha sede lo stabilimento dell’omonima multinazionale controllata dalla Glencore, che lo scorso 20 dicembre ha annunciato lo stop alla produzione di zinco. I sindacati parlano di circa 500 posti di lavoro a rischio e oggi, venerdì 27 dicembre, i lavoratori della Portovesme srl si sono dati appuntamento di fronte alla fabbrica per un sit-in di protesta. «Questo stabilimento deve continuare a produrre zinco, con o senza Glencore, perché non può essere che per anni hanno utilizzato questo sito industriale e oggi decidono di liquidare i lavoratori e l’intero territorio, non va permesso assolutamente», ha attaccato Renato Tocco, della Uil Metalmeccanici, durante il presidio dei lavoratori.

La visita delle istituzioni

La protesta dei dipendenti della Portovesme ha incassato un appoggio politico trasversale, come dimostrato dalle numerose presenze istituzionali al sit-in di oggi. Al fianco dei lavoratori sono comparsi Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna ed esponente del Movimento 5 stelle, ma anche il ministro delle Imprese Adolfo Urso e la ministra del Lavoro Marina Calderone. Tutti e tre hanno preso le difese dei lavoratori e annunciato che saranno al loro fianco. «Siamo tutti insieme, abbiamo le carte che dicono delle cose molto precise. E oggi ovviamente parleremo di come farle cantare queste carte, visto che parlano per esempio del fatto che i forni non si possano utilizzare senza l’impianto di lavorazione allo zinco», ha fatto notare la governatrice sarda.

La linea del governo

Ai sindacati, che chiedono di assicurare ammortizzatori sociali per i lavoratori a rischio, Calderone ha risposto così: «Certo che ci sono gli ammortizzatori sociali, ma l’obiettivo è garantire a questa azienda la continuità produttiva». La ministra del Lavoro assicura che l’esecutivo non intende «fare sconti a nessuno: il conto che presenteremo alla Portovesme srl sarà molto caro. Non si gioca con il futuro delle famiglie e del territorio che ha già pagato un prezzo molto alto». Sulla stessa linea anche il ministro Urso, che definisce la produzione di zinco «strategica per l’Italia» e chiede alla multinazionale di «farsi carico della transizione con altri investitori».

In copertina: Il ministro Adolfo Urso durante la visita alla Portovesme Srl, 27 dicembre 2024 (ANSA/Fabio Murru)

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