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La clip fuorviante sui vaccini a mRNA e gli studi precedenti al 2020

27 Dicembre 2024 - 11:10 Juanne Pili e David Puente
Nell'intervento video si continua a sostenere la falsa narrazione dei "vaccini sperimentali"

Diverse condivisioni Facebook mostrano una clip dove Alberto Contri, ex presidente di Fondazione Pubblicità Progresso e apprezzato negli ambienti No vax, attacca il professor Matteo Bassetti, accusandolo di non dire la verità sui vaccini a mRNA. Come abbiamo approfondito qui e qui, Contri è noto per le sue affermazioni prive di supporto scientifico contro i vaccini Covid.

Per chi ha fretta:

  • I vaccini anti Covid non sono sperimentali, avendo superato le tre fasi di sperimentazione clinica utili per la loro approvazione.
  • La tecnologia a mRNA non è affatto nuova e gli studi su questo tipo di vaccini risultano precedenti al 2020.

Analisi

Riportiamo la trascrizione delle affermazioni di Contri sui vaccini a mRNA in presenza di Bassetti:

«Ha detto anche molte frottole nei mesi passati – spiega Contri -, dicendo che non è vero che questi [vaccini a mRNA, Nda] sono sperimentali quando i dati ce li daranno nel 2025 e quindi vorrei capire perché. Ha pure detto che è dal 1980 che studiamo l’mRNA […] ma il vaccino con l’MRNA c’è dal 2020, quindi non esiste da molto prima».

«Mi vuol dire se lei ha un conflitto di interessi con la Pfizer – continua riferendosi a Bassetti -, lei è nel comitato scientifico della Pfizer, è stato nel comitato scientifico della Pfizer, è nel comitato scientifico di altre e undici imprese. Allora […], io ho lavorato vent’anni con Big Pharma e conosco l’importanza che ha il rapporto tra l’industria farmaceutica e l’industria clinica perché si devono consigliare a vicenda, ma quando poi mi diventa un propagandista di un solo farmaco c’è qualcosa che non torna».

Le affermazioni sui vaccini a mRNA

In questi anni la popolazione si è sottoposta a dosi di vaccino a mRNA sperimentale? No. Come spiegavamo già qui, anche se l’autorizzazione di tali vaccini era emergenziale, questo si spiega per il fatto che in piena pandemia era più pericoloso infettarsi che restare senza alcuna protezione. Inoltre i trial avevano mostrato, dopo le tre fasi di sperimentazione clinica, che gli endpoint principali erano stati soddisfatti. Non abbiamo accertato la piena protezione dal contagio, non di meno le forme gravi e i decessi risultano drasticamente ridotti. Lo mostrano i dati emersi durante la distribuzione a milioni di persone nel mondo, a seguito di ormai quattro dosi.

Ecco quanto spiegato in merito a Open da Aureliano Stingi, PhD in Cancer Biology, in una precedente intervista:

«L’approvazione emergenziale è più che altro per poter commercializzare un farmaco quando hai intanto degli endpoint preliminari – conclude Stingi – vuol dire che al posto di avere tutti gli endpoint (come, “il vaccino previene la trasmissione”), ci siamo fermati a “il vaccino previene la morte”. Una volta che avevamo quei numeri, e avevamo bisogno di quelli, i vaccini sono stati approvati. Sono stati veloci i trial perché c’era una pandemia in atto ed era facile, sia reclutare persone, sia che queste si infettassero. È partito anche il trial per l’HIV ma durerà anni, perché fortunatamente in quel caso la gente non si infetta così facilmente. È il contesto della Covid-19 a rendere tutto più veloce. Non vorrei passasse il messaggio che siccome eravamo in emergenza abbiamo fatto le cose male. Non è così. I passaggi di sicurezza ci sono stati tutti. Non è che accettiamo qualsiasi cosa “solo” perché siamo in emergenza, ma è quest’ultima a velocizzare il processo».

Le conoscenze sulla tecnologia a mRNA

In un documento intitolato «US Public Investment in the Development of mRNA COVID19 Vaccines», pubblicato il 10 ottobre 2022 dal British Medical Journal (BMJ), è presente una lista di brevetti associati al vaccino anti Covid a mRNA, il primo di questi datato 2003 (US7901708B2). Un brevetto coreano del 2019 risulta registrato con il titolo  «Lipid nanoparticle mRNA vaccine». Quindi, non solo non ci siamo accontentati del fatto che la piattaforma mRNA fosse già nota e studiata da decenni, avviando ampi studi clinici su sicurezza ed efficacia della sua applicazione contro SARS-CoV-2, ma grazie al loro successo contro la Covid-19 oggi la ricerca è andata avanti, con risultati notevoli anche nella lotta contro i tumori.

I presunti legami con Pfizer

Bassetti aveva risposto alle critiche in un’intervista a Il Giornale d’Italia del 2021: «Da oltre due anni non sono stato parte praticamente di nessuna di questi board di consulenti per le case farmaceutiche». Inoltre: «Vorrei fare presente, se proprio deve essere aperta una polemica su questa vicenda, che io non ho mai partecipato né ora, né in passato a consulenze che coinvolgessero i vaccini, qualsiasi vaccino. Tutto il mio lavoro in questo campo si è sempre sviluppato nel settore della ricerca sugli antibiotici».

Conclusioni

I vaccini Covid autorizzati dall’EMA ed FDA non risultano sperimentali, avendo di fatto superato le tre fasi di sperimentazione clinica. Infine, la tecnologia a mRNA non è affatto nuova e gli studi su questo tipo di vaccini risultano precedenti al 2020.

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