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Capodanno a Roma, il manager di Tony Effe: «Testi sessisti? I Rolling Stones avevano canzoni simili»

Giammarco Barbieri segue il rapper finito al centro delle polemiche per l'esclusione dal concerto al Circo Massimo. A "Repubblica" rivela: «Siamo stati contattati, avevamo tante proposte»

I testi di Tony Effe? Non sono molto diversi da quelli di band acclamate come i Rolling Stones e i Sex Pistols «che hanno composto la storia della musica attuale con canzoni che i nostri genitori e i nostri nonni hanno cantato a squarciagola e si ricordano, che fanno parte della nostra cultura». A dirlo a Repubblica è il manager del cantante, Giammarco Barbieri. Che racconta anche tutti i passaggi del Capodanno organizzato dal sindaco Roberto Gualtieri, dall’invito fino al passo indietro e poi all’annuncio dell’evento al Palaeur.

Il Capodanno dal Circo Massimo al Palaeur

«Siamo stati contattati, per il Capodanno avevamo tante proposte… Ci avevano voluto fortemente per questo concerto», ricorda Barbieri. E lo stesso sindaco, nel scusarsi, aveva parlato di una valutazione interna che era mancata. Ma con l’esclusione dal Capodanno al Circo Massimo, i manager del cantante hanno dovuto trovare un’alternativa: «Appreso questo cambio di direzione, avendo tanti fan, tanti ragazzi che ci avevano scritto che sarebbero venuti apposta a Roma, abbiamo deciso in fretta e furia di organizzarci per fare questo evento», spiega Barbieri. Quindi si è pensato al Palaeur con biglietti a un prezzo simbolico, anche per evitare ai fan ulteriori spese: «Un prezzo solidale, che – come può sapere qualsiasi addetto ai lavori – non serve neanche per coprire metà delle spese della location, di tutto il personale che viene interpellato nella notte di Capodanno per lavorare con noi. Il riscontro è stato ottimo, contando che Capodanno non è una data facile, molta gente si organizza prima, e gli orari sono diversi rispetto a quelli di un concerto».

La critica ai testi

Tony Effe è infatti stato oggetto di critiche da parte di diverse associazioni femministe che lo accusavano di cantare parole «lesive della dignità delle donne». Ma per il manager non esiste nessuno nel panorama musicale che non può essere tacciato della stessa accusa: «Non vedo niente di diverso da quello che era il rock, il punk rock. Trovare artisti che hanno testi “clean”, che lancino messaggi che vuole la politica di adesso, è veramente difficile».

In copertina: Una foto tratta dal profilo Instagram di Giammarco Barbieri insieme al cantante Tony Effe

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