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Legge di bilancio, voto finale al Senato: 112 favorevoli alla mozione di fiducia, è legge

manovra 2025 emendamenti governo cosa cambia
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Approvata la manovra ma restano le polemiche per i tempi rapidi che hanno impedito di discutere anche le proposte della maggioranza

Accompagnato dalle polemiche sul voto iper contingentato e con quella che persino il relatore dimissionario Liris ha definito “lettura singola” (invece della doppia lettura tra Camera e Senato previsto dalla Costituzione) è arrivato il voto conclusivo alla Legge di bilancio, con 112 voti favorevoli e 67 voti contrari alla mozione di fiducia. Un voto senza sorprese, accompagnato dall’impossibilità di valutare emendamenti o ordini del giorno, sia dalla maggioranza sia dall’opposizione. In aula presente il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ieri era intervenuto difendendo gli interventi fatti e replicando alle critiche dell’opposizione.

Il dibattito in aula

Prima di questo voto sono andate in scena circa tre ore di dichiarazioni di voto finale, aperte da Carlo Calenda che ha criticato il governo soprattutto per l’indisponibilità ad accettare qualunque suggerimento dall’opposizione. Il più energico è stato Matteo Renzi che ha polemizzato con il presidente del Senato, Ignazio La Russa e attaccato la maggioranza per aver approvato la cosiddetta legge anti Renzi, che vieta ai parlamentari di avere incarichi da società con sedi in paesi extra Ue.

Il commento di Meloni

Dopo il sì è arrivata la nota del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «È una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere. Abbiamo utilizzato le limitate risorse a disposizione per rafforzare le principali misure introdotte in questi anni, rendendone alcune strutturali e con una platea più estesa, a partire dal taglio del cuneo fiscale». E ancora: «Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini. Un altro passo in avanti per costruire un’Italia più giusta, forte e competitiva».

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