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No della Cassazione al rinnovo del 41 bis a Riina Jr dopo 22 anni: «Non è motivato»

28 Dicembre 2024 - 08:29 Massimo Ferraro
riina jr annullato rinnovo 41 bis carcere duro cassazione
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La Corte ha annullato con rinvio il provvedimento con cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha prorogato il regime del carcere duro per Giovanni Riina

La Cassazione ha annullato con rinvio la proroga del regime di 41 bis, il cosiddetto «carcere duro», per Giovanni Riina, figlio dell’ex boss di Cosa Nostra Totò Riina. La Suprema Corte ha accolto il ricorso di Riina jr contro il provvedimento con cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha prorogato il cosiddetto carcere duro per il 48 enne, arrestato nel 1996 e condannato all’ergastolo per omicidio plurimo e associazione mafiosa. Dal 2002 si trova al 41 bis, una soluzione che di norma il tribunale ha rinnovato ogni biennio fino ad oggi. Secondo la Cassazione i magistrati di Roma non hanno seguito «un percorso argomentativo effettivo ed idoneo a dare conto della perdurante necessità di sottoporre il ricorrente al regime del 41 bis», esponendo una «motivazione meramente apparente» e per questo non sufficiente. È la prima volta che la Cassazione accoglie il ricorso di Riina jr. Seppur le sentenze non abbiano mai accertato la posizione del condannato al vertice dell’associazione criminale, il Tribunale aveva richiesto la proroga del carcere duro con la seguente motivazione: «Pur in assenza di riconoscimento processuale della qualità di capo o promotore della associazione mafiosa, è stata rappresentata una posizione di “sovraordinazione” del Riina rispetto ad altri sodali».

Annullato il provvedimento del 41 bis a Riina jr, le reazioni

I magistrati di Roma dovranno ora esaminare e approfondire la posizione del secondogenito di Totò Riina per valutare in via definitiva il regime di 41 bis. Subito si è levato un coro di voci critiche rispetto alla decisione dei giudici del Palazzaccio. «Pur nel rispetto dovuto alla Suprema Corte, insisteremo nella richiesta di applicazione del regime di 41 bis il cosiddetto “carcere duro” a Giovanni Riina. La conclamata e attuale pericolosità mafiosa di Giovanni Riina non consente di abbassare la guardia», ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, «per fronteggiare i non condivisi ragionamenti della Sprema Corte, rappresenteremo tutti gli elementi raccolti dagli investigatori circa il ruolo ricoperto da Riina nell’associazione e la attuale pericolosità personale e della consorteria». È intervenuta anche l’Antimafia, con la presidente della commissione Chiara Colosimo: «Chiederò le carte su Giovanni Riina, figlio del capo indiscusso di Cosa Nostra. La storia criminale di questo uomo non conosce dissociazioni e il solo cognome incute, ancora oggi, paura e una sorta di pericolosa e aberrante fascinazione metteremo la Commissione parlamentare antimafia a difesa del 41bis».

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