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La storia fuorviante dei Democratici del Colorado che «vogliono i pedofili liberi per strada»

28 Dicembre 2024 - 21:10 David Puente
I repubblicani avevano proposto l'inasprimento delle pene, i democratici non erano convinti che potesse risolvere il problema

Circola lo screenshot di un post su Telegram in cui si sostiene che, negli Stati Uniti, precisamente in Colorado, i democratici avrebbero votato contro una proposta di legge per mandare in prigione coloro che «comprano bambini di età compresa tra 1 e 5 anni per fare sesso». Questa narrazione lascerebbe intendere che il Partito Democratico voglia proteggere i pedofili e chi commette reati legati alla prostituzione minorile, lasciando liberi i delinquenti per le strade. La vicenda è priva del contesto completo.

Per chi ha fretta

  • La proposta di legge è stata presentata sia da repubblicani che da democratici.
  • L’ultima votazione ha rinviato a tempo indeterminato la discussione della proposta.
  • La proposta mira ad aumentare le pene minime previste dalla legge vigente.
  • Secondo i democratici, l’aumento delle pene non avrebbe risolto il problema.
  • Le accuse di voler lasciare liberi i pedofili risulta infondata e nasce dalla dichiarazione pubblica di una proponente scontenta per la mancata approvazione.

Analisi

L’immagine che circola riporta il seguente testo:

Il deputato del Colorado Scott Bottoms conferma che le persone comprano bambini di età compresa tra 1 e 5 anni per fare sesso.

Dice che il Partito Repubblicano voleva fare una proposta di legge per le pene detentive, ma “ci siamo seduti e abbiamo ascoltato i Democratici che hanno combattuto contro questa legge, che hanno combattuto contro la messa in prigione di queste persone”.

La proposta di legge

Consultando le proposte di legge del Colorado, riscontriamo quella oggetto del post social. Si tratta della proposta di legge 1092 presentata dalla repubblicana Brandi Bradley, dalla democratica Regina English e dal senatore repubblicano Kevin Van Winkle. L’ultima votazione risale al 15 febbraio 2024, che rimanda la discussione della proposta a tempo indeterminato.

Il post social fa intendere che non ci sia una pena detentiva nei confronti di chi commette certi reati e che i democratici avrebbero combattuto contro la messa in prigione dei delinquenti. Questa narrazione non corrisponde a verità, in quanto la proposta di legge mira ad aumentare le pene detentive già previste dalla legge del Colorado contro i reati correlati alla prostituzione minorile.

Attualmente, la legge in vigore prevede una pena di classe 3, che in Colorado prevede un minimo di 4 fino a un massimo di 12 anni di carcere e una multa da 3.000 a 750.000 dollari. La proposta di legge richiede che questi reati vengano condannati secondo la pena prevista dalla classe 2 (da 8 a 24 anni).

Secondo quanto previsto dalla attuale legge del Colorado, le aggravanti potrebbero portare una classe 3 da 4-12 a 10-32 anni. Alcuni reati sono già puniti secondo le pene previste secondo la classe 2 che potrebbero passare da 8-24 a 16-48 anni.

Le motivazioni

L’ultima votazione è stata approvata con 8 voti favorevoli e 3 contrari (tra questi c’è il voto di Scott Bottoms). Secondo quanto riportato in un articolo del 22 febbraio 2024 di Colorado Public Radio, i rappresentanti democratici non erano contrari alla detenzione di chi compie tali reati, ma non erano convinti che un’inasprimento delle pene potesse reprimere coloro che sfruttano la prostituzione minorile, così come non avrebbe diminuito il numero delle vittime.

Le conseguenze

A seguito della votazione, una delle proponenti, la repubblicana Bradley, affermò che i democratici avrebbero votato per lasciare che «i pedofili vaghino per le strade e prendendo i nostri bambini». Le accuse contro i democratici scatenarono numerose reazioni scomposte e minacce di morte nei loro confronti.

Conclusioni

Contrariamente a quanto riportato nello screenshot e dal post Telegram, il voto sulla proposta di legge non dimostra in alcun modo che i democratici desiderino vedere i pedofili a piede libero per le strade. Di fatto, l’attuale legge in vigore prevede pene detentive con relativi aggravanti e non ci sono proposte per la depenalizzazione dei reati sul tema.

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