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Il testo fuorviante sui vaccini pediatrici e il sistema immunitario

28 Dicembre 2024 - 18:27 Juanne Pili
Una narrazione priva di fondamento che rischia di generare timone nei genitori

Diverse condivisioni Facebook riportano un testo (qui e qui) dove si sostiene che i vaccini causerebbero danni neurologici ai bambini nei primi mesi di vita. Questo perché non avrebbero ancora un sistema immunitario sviluppato. Secondo questa narrazione, tali eventi avversi si maschererebbero come difetti congeniti. Vediamo perché si tratta di affermazioni prive di fondamento.

Per chi ha fretta:

  • Secondo un testo diffuso online i vaccini sotto i primi due mesi di vita sarebbero collegati a danni neurologici.
  • Tali eventi avversi sarebbero dovuti al sistema immunitario non sviluppato dei neonati.
  • Abbiamo invece evidenze di come il sistema immunitario dei neonati sia preparato a rispondere in sicurezza ai vaccini.

Analisi

Il testo in oggetto sui presunti danni neurologici causati dai vaccini pediatrici è il seguente:

La ragione medica di vaccinare un bambino già a due mesi nonostante che il sistema immunitario non si sia ancora formato è che se lo fai quando già parla e cammina il danno neurologico si vede, mentre a due mesi non si vede, il bambino cresce col danno così che si potrà dire che questo sia un difetto congenito.

Danni neurologici nei bambini vaccinati?

Resteremo nel merito delle affermazioni riportate su presunti danni neurologici associati alle vaccinazioni nei bambini durante i primi mesi di vita. Dalla narrazione si evince che tali inoculazioni si farebbero così presto in modo da rendere meno evidenti gli eventi avversi, perché se fatte quando il bimbo «già parla e cammina il danno neurologico si vede».

Associare un raro evento avverso a una pratica diffusa a tutti i bambini che non sviluppano alcun danno è una correlazione spuria, ovvero non si dimostra affatto un reale collegamento causale. Al contrario abbiamo evidenze di quante vite si salvano grazie ai vaccini. Il più recente studio in merito pubblicato su The Lancet lo scorso maggio, mostra come le vaccinazioni hanno salvato oltre 154 milioni di vite negli ultimi 50 anni. «L’equivalente di 6 vite ogni minuto di ogni anno – secondo quanto riporta l’Unicef». La maggior parte (101 milioni) sotto il primo anno di vita.

E il sistema immunitario?

Come riporta l’Istituto Mario Negri «a due mesi il sistema immunitario del bambino è già in grado di rispondere ai vaccini», inoltre «attendere di più non aumenta la sicurezza della vaccinazione». La ragione di questa “fretta” nel vaccinare i neonati sta nel fatto che dopo due mesi «l’eventuale protezione garantita dagli anticorpi della mamma scompare […] e ogni ritardo nell’inizio delle vaccinazioni prolunga il periodo in cui il bambino è suscettibile alle infezioni prevenibili con il vaccino».

Il sito VaccinarSì fornisce diverse fonti scientifiche per approfondire il modo in cui si comporta il sistema immunitario prima ancora della nascita. «I linfociti B e T, cellule effettrici del nostro sistema immunitario adattativo, sono presenti già dalla 14° settimana di gestazione ed esprimono una quantità enorme di recettori antigene-specifici».

Insomma, non c’è nulla di anomalo nelle capacità di risposta dei bambini sotto i due mesi rispetto a quelli più grandi, che possano far pensare a un collegamento rilevante con presunti danni neurologici.

Conclusioni

Abbiamo visto che non esistono evidenze riguardo a un collegamento tra le prime vaccinazioni in età pediatrica e non meglio precisati danni neurologici. Al contrario abbiamo prove di quanto vaccinare i bambini ne tuteli la salute, prevenendone il decesso.

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