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Nuovo capitolo nello scontro Valditara-Lagioia. Il linguista Arcangeli: «Il ministro mi ha usato per fare causa. O rettifica o lo denuncio»

28 Dicembre 2024 - 08:01 Alba Romano
L'avvocato del ministro dell'Istruzione definisce «prive di fondamento» le parole dello studioso

Giuseppe Valditara pubblica sui social network una sua riflessione sull’integrazione dei ragazzi stranieri nelle scuole italiane. L’utilizzo di tempi verbali diversi nello stesso periodo è audace. Lo scrittore Nicola Lagioia, ospite a Chesarà su Rai 3, ironizza sulle scelte sintattiche del ministro dell’Istruzione. Quest’ultimo avvia un percorso in sede civile per un risarcimento di 20 mila euro. Lagioia ne dà notizia pubblicamente, per poi scusarsi con l’esponente della Lega: «Mi dispiace se si è sentito insultato, la mia era solo una forma di critica al Tweet». Valditara ritira l’azione legale. Poteva concludersi così la diatriba tra l’esponente del governo Meloni e il vincitore del Premio Strega 2015. Invece, il linguista Massimo Arcangeli si inserisce nella polemica. La sua lettura del post del 28 marzo scorso, a quanto pare, è stata usata dal ministro nell’atto contro Lagioia. Tuttavia, Arcangeli spiega: «Non si tratta di una consulenza, come scritto negli atti. Chiedo una rettifica pubblica o procederò per vie legali contro il ministro». Le parole di Arcangeli sulla correttezza linguistica del post di Valditara erano parole in libertà espresse sui social, non un contributo da consulente del ministro.

Arcangeli contro Valditara: «Un tweet espressione del peggior leghismo»

A Repubblica, Arcangeli ribadisce: «Avevo espresso sui social un giudizio tecnico di mia iniziativa, motu proprio, e non rispondendo a una chiamata. Nessuno mi ha mai sollecitato, né ho mai ricevuto messaggi o telefonate dal ministro o altri del suo staff. Tra l’altro sono politicamente dalla parte opposta e il riverbero di questa storia mi sta danneggiando». Tra l’altro, nel commento del linguista, benché fosse difeso l’uso del congiuntivo, il contenuto espresso da Valditara veniva fortemente censurato: «Il tweet era l’espressione peggiore del leghismo a trazione salviniana. Non condivido l’idea di scuola che ha Valditara, come considera gli stranieri e le minoranze, la trovo vecchia, ci porta indietro di almeno trent’anni. Il ministro aveva ripostato il mio commento sul suo profilo X, cosa che non potevo impedire. Ma ritrovarmi poi nella citazione contro Lagioia mi ha lasciato basito».

Caso Lagioia, il linguista valuta la denuncia per diffamazione

Arcangeli insiste sulla correttezza formale di quelle esternazioni social di Valditara: «Effettivamente qualche piccola cosa che non andava nella punteggiatura c’era, ma si tratta solo di sciatteria. Lagioia aveva un po’ calcato la mano prendendolo di mira. Farmi passare però per consulente ministeriale la considero un’onta, vista anche la battaglia che sto facendo contro il ministero per denunciare i quesiti errati nel concorso per scuola secondaria del 2020. Ho consegnato alla sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti un dossier di 800 pagine con elencati tutti gli errori del peggior concorso scolastico dell’Italia repubblicana. Poi sono venuto a scoprire che Frassinetti frequenta ambienti neonazisti e i miei rapporti col ministero sono cessati». E dunque, conclude sull’affaire che lo vede chiamato in causa – letteralmente – da Valditara: dal ministero «dovranno spiegare. O c’è ignoranza o c’è malizia. Valuteremo se andare avanti con una denuncia per diffamazione o con un atto di citazione in sede civile, chiedendo un risarcimento. Le dico queste cose per farle capire perché il mio punto di polemica è così acceso e infuocato. Questa faccenda è istituzionalmente inaccettabile, di una gravità inaudita. Voglio la smentita, dopodiché la voce grossa la faccio io».

La difesa del ministro: «Parole prive di fondamento»

«Le dichiarazioni del Prof. Arcangeli sono prive di fondamento», spiega l’avvocato del ministro, Alessandro Paone, «sono state richiamate, insieme a quelle di svariati altri accademici, le sole affermazioni rese pubblicamente dal Prof. Arcangeli, nella sua qualità di autorevole linguista ed esperto, sulla correttezza grammaticale del tweet di Valditara, cosa che peraltro lo stesso Arcangeli ribadisce, ancora una volta pubblicamente, nell’intervista a Repubblica. Null’altro». E aggiunge: «Non è mai stato un consulente del Ministro e mai è stato descritto o indicato come tale tantomeno nell’atto di citazione da me redatto che non è mai stato di pubblico dominio per ragioni di privacy. All’intervistato sono state molto probabilmente riportate informazioni errate che, dispiace dirlo, lo hanno portato fuori strada».

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