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Alpinisti morti sul Gran Sasso, il fratello di Luca Perazzini: «Non dovevano farli salire, presenterò un esposto»

29 Dicembre 2024 - 10:52 Massimo Ferraro
alpinisti morti gran sasso fratello luca perazzini
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Marco Perazzini parla al Resto del Carlino e, dopo aver ringraziato i soccorritori per l'enorme sforzo, annuncia l'intenzione di rivolgersi ai magistrati

Se le condizioni meteorologiche erano troppo proibitive, l’accesso alla montagna andava impedito. Per non mettere a repentaglio la vita degli scalatori e degli eventuali soccorritori. Ne è convinto Marco Perazzini, fratello di quel Luca Perazzini che è rimasto bloccato da una bufera nel vallone dell’Inferno sul Gran Sasso con l’amico e collega alpinista Cristian Gualdi. I due scalatori sono stati ritrovati senza vita dopo cinque giorni, con le ricerche inizialmente sospese a causa delle condizioni meteo proibitive. «Né mio fratello Luca né Cristian erano inesperti o sprovveduti, come qualcuno ha scritto in questi giorni», si sfoga Marco Perazzini sul Resto del Carlino, «amavano la montagna, ne conoscevano i rischi. Purtroppo è accaduta una disgrazia. I soccorritori hanno fatto quello che hanno potuto e li ringraziamo per tutto l’impegno. Ma penso che questa tragedia si poteva evitare».

Alpinisti sul Gran Sasso, l’ultimo incontro con la guida e l’esposto del fratello

Non si dà pace il fratello dell’alpinista morto in montagna. «Avrebbero dovuto impedire l’accesso a tutti gli alpinisti, come avviene in altre località», prosegue, «Luca e Cristian sono stati colti di sorpresa dalla bufera e non hanno potuto fare nulla per salvarsi. Se avessero vietato a loro e agli altri escursionisti la salita, a quest’ora non staremmo qui a piangerli». E conclude con una promessa: In questo momento non riesco a parlare di mio fratello. Arriverà il momento del ricordo, e quando saremo più tranquilli faremo i dovuti passi, perché non si può morire così. Ho intenzione di presentare un esposto alla Procura di Teramo, andava impedito l’accesso alla scalata. Se le condizioni erano proibitive e c’erano rischi legati al maltempo, non dovevano salire. Al Messaggero parla una guida che è stata l’ultima persona a parlare con Luca e Cristian, mentre questi salivano verso il luogo dove avrebbero incontrato la morte. «C’era vento forte e io ero con un amico davanti a loro. Stavamo scendendo. Li ho incontrati e mi hanno chiesto se proseguissimo verso il Corno Grande. Ho risposto: “No, andiamo giù”. Loro hanno continuato a salire», ha raccontato Marco Zaffiri, guida alpina tra le più esperte del Gran Sasso.

Foto di copertina: Facebook Luca Perazzini | Luca Perazzini (a sinistra), 42 anni, e Cristian Gualdi, di 48 anni

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