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Martina Voce riprende a parlare e racconta l’assalto del suo ex a Oslo: «Me lo sono ritrovato al negozio, all’improvviso ho sentito le coltellate»

29 Dicembre 2024 - 21:42 Ugo Milano
La 21enne fiorentina si sta riprendendo dopo lo spaventoso agguato del 20 dicembre. La ricostruzione riportata dal padre: «Decisivo l'intervento dei colleghi»

Martina Voce si sta riprendendo, lentamente ma in maniera decisa, dai postumi del tentato omicidio subito a Oslo lo scorso 22 dicembre. I suoi passi in avanti sono giudicati sorprendenti dall’équipe sanitaria che la segue, e le hanno consentito nelle scorse ore anche di raccontare finalmente la sua versione dei fatti sul tragico agguato tesole dall’ex fidanzato, Mohit Kumar. «Da oggi Martina non è più tracheotomizzata, ha un supporto che l’aiuta a parlare per non sforzare le corde vocali nel caso di bisogno e ha anche camminato, sempre con un supporto», ha raccontato Carlo Voce, padre della 21enne fiorentina. «Oggi ci è venuta lei incontro in ospedale, accompagnata dalle infermiere. I sanitari sono colpiti dalla sua capacità di recupero, e sono fiduciosi anche per la mobilità del volto». La ragazza, trasferitasi a Oslo due anni fa, è stata colpita dal suo ex compagno con decine di coltellate, e si è salvata per miracolo. In ospedale, tenuta per giorni in coma farmacologico, è stata sottoposta a diverse, delicate operazioni, per ricostruire parte del viso, la carotide e la giugulare, oltre che parte della mano destra.

L’aggressione a bruciapelo al negozio e l’intervento dei colleghi

Ora che ha potuto riprendere, pur a fatica, a parlare, Martina ha potuto scambiare più di qualche parola coi famigliari giunti al suo capezzale. E ha raccontato la spaventosa aggressione subita, che il padre Carlo Voce ha poi riferito all’Ansa e a Fanpage. La mattina del 20 dicembre Mohit Kumar, informatico norvegese di 24 anni di origine indiane, è arrivato davanti al negozio di prodotti italiani dove la 21enne fiorentina lavora come store manager. Martina lo aveva lasciato la scorsa estate, ma lui non accettava la fine della loro relazione, e per mesi l’aveva contatta in continuazione per cercare un riavvicinamento, tanto da indurre la giovane italiana a bloccarlo su tutti i canali di comunicazione. Fino a presentarsi quella mattina direttamente al negozio dove lei lavora. «Martina era fuori, lui le ha chiesto se lo voleva accompagnare perché doveva parlarle, lei gli ha detto che se aveva bisogno di comprare qualcosa poteva entrare ed è entrata a sua volta dentro il negozio», riferisce il padre. A quel punto lui «mi ha seguita all’interno del negozio e quando ho oltrepassato la cassa mi ha inferto la prima coltellata alla schiena, sul momento l’ho avvertita come un pugno. Quindi mi sono girata – ricorda la ragazza come riferisce il padre -, lui mi ha colpita ancora e io ho cercato prima di ripararmi con le mani, poi di scappare dietro il banco dei salumi gridando aiuto, nel frattempo sono arrivati i miei colleghi». Kumar è riuscito comunque a sferrare almeno 25 colpi di coltello contro l’ex fidanzata, lasciandola agonizzante. Lui è stesso è poi rimasto ferito dopo che i colleghi di Martina sono intervenuti per difenderla.

I rimorsi del padre e il destino di Kumar

Nei prossimi giorni la 21enne dovrebbe raccontare questo ed altro alla polizia norvegese che la interrogherà. Kumar, anche lui ricoverato in ospedale per le ferite riportate durante la colluttazione con i colleghi della ex fidanzata, è già stato sentito dagli inquirenti. Dopo la decisione di lasciarlo e l’asfissiante ricerca di un contatto seguita, «le avevo detto di denunciarlo, per sicurezza», ricorda Carlo Voce a Fanpage. «Ma lei non voleva metterlo nei guai, anche perché in Norvegia sono molto severi nei casi di stalking». Ora le accuse ai danni del 24enne saranno enormemente più gravi.

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