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La via per la pace in Ucraina e Medio Oriente, le donne, i giovani: ecco cosa dirà Mattarella nel discorso di fine 2024

29 Dicembre 2024 - 20:55 Diego Messini
Sergio Mattarella
Sergio Mattarella
Il 31 dicembre alle 20.30 il capo dello Stato pronuncerà il suo decimo messaggio di fine anno agli italiani. «Risponderà alle ansie dei cittadini», sussurrano dal Quirinale

La ricerca della pace e la sicurezza sul lavoro, la lotta alla violenza sulle donne e la condizione dei giovani. Ci saranno tutti i temi che più stanno a cuore a Sergio Mattarella – e agli italiani – nel discorso che il capo dello Stato si accinge a pronunciare dal Quirinale la sera del 31 dicembre. Sarà il decimo messaggio di fine anno che Mattarella rivolge ai suoi concittadini. Un veterano, che anche quest’anno, apprende l’Ansa da ambienti del Quirinale, manterrà la sua riconoscibile impronta. Discorso di alti princìpi, dunque, ma al contempo chiaro e colloquiale, con lo stile asciutto e diretto che lo ha sempre caratterizzato, per rivolgersi direttamente ai cittadini, bypassando qualsiasi riferimento diretto alle beghe della politica. Con ogni probabilità il capo dello Stato parlerà in piedi, come ormai da alcuni anni, anche se la location esatta all’interno del Quirinale, a quanto trapela, deve essere ancora decisa. Di certo Mattarella terrà in conto le ansie e le paure dei cittadini, giustificate dalle guerre che infiammano il pianeta – e l’Europa – oltre a mali socio-economici come il carovita, la difficile ricerca di occupazione, le vulnerabilità di donne e giovani.

L’urgenza della pace (che tuteli diritti e giustizia)

Le “tracce” del suo messaggio di fine anno Mattarella le ha già disseminate nelle scorse settimane in altri importanti discorsi: quello pronunciato in occasione degli auguri natalizi con le alte cariche dello Stato e con i vertici istituzionali, poi quello di fronte agli ambasciatori italiani ed esteri. Mattarella dunque riaffermerà l’urgenza di affermare valori universali come la ricerca della pace, il contrasto alla violenza e il riconoscimento delle libertà altrui. Temi mai così attuali nelle ore di angoscia per la sorte di Cecilia Sala, la reporter del Foglio e di Chora Media detenuta in assenza di alcuna accusa nel carcere di Evin, in Iran. Il Medio Oriente più ampio è d’altronde da oltre un anno stravolto dalla guerra, l’Ucraina da quasi tre. Al contempo non è impossibile intravvedere in entrambi i casi spiragli, per quanto flebili, di un’altra via. Mattarella indicherà sentieri di pace, dunque: pace, fanno filtrare ambienti quirinalizi all’Ansa, «che però non sia solamente rappresentata dalla sterilizzazione dei conflitti, ma capace di difendere i diritti e di restituire giustizia». Messaggio che pare confezionato appositamente in direzione del presidente Usa in pectore Donald Trump e i suoi vari ammiratori in Europa e nel mondo.

Le battaglie sociali

Nel suo intervento di Capodanno, trasmesso come da tradizione alle ore 20.30 del 31 dicembre a reti
unificate, ma pre-registrato, Mattarella farà anche un riferimento, sia pure breve, al Giubileo. Quindi, sempre nella logica dell’approccio diretto verso tutti si soffermerà, su diversi argomenti che hanno anche
caratterizzato le cronache giornalistiche dell’anno che sta volgendo al termine, trapela ancora dal Quirinale. Tra questi, la sicurezza e i morti sul lavoro, l’occupazione e il precariato, i giovani, i femminicidi.
Il presidente dovrebbe fare anche riferimento ad altri temi che ha mostrato in più occasioni di avere molto a cuore, come la questione dell’astensionismo elettorale e la necessità della partecipazione come sale della democrazia. Nella tradizione culturale e religiosa del Capo dello Stato, non mancheranno infine, sia pure in un periodo non facile, note di ottimismo e di speranza.

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