Gisèle Pelicot, l’ex marito che l’ha fatta violentare per dieci anni rinuncia all’appello. Accetta la condanna a 20 anni
Dominique Pelicot, l’uomo condannato a 20 anni di carcere per aver drogato, violentato e fatto violentare da altri uomini l’ex moglie Gisèle, non farà ricorso contro il verdetto dei giudici di Avignone. Il processo di primo grado si è chiuso con la condanna del 72enne e degli altri 50 co-imputati. Tutti uomini di età compresa tra i 27 e i 62 anni, la maggior parte di loro finiti alla sbarra con l’accusa di stupro aggravato. Dei 50 imputati – se si esclude Dominique Pelicot – almeno 17 hanno deciso di presentare ricorso, scrivono i giornali francesi. Questo significa che nei prossimi mesi affronteranno il processo d’appello, sperando di ottenere una riduzione della pena.
Niente ricorso per Dominique Pelicot
Dominique Pelicot ha scelto di non percorrere questa strada, accettando di fatto la condanna a 20 anni di reclusione inflitta a inizio dicembre. Un eventuale ricorso, ha spiegato l’avvocato del 72enne, «costringerebbe Gisèle a un nuovo calvario, a nuovi scontri. È giunto il momento di porre fine al procedimento giudiziario».
Il processo che ha sconvolto la Francia
Quello sugli stupri di cui è stata vittima Gisèle Pelicot tra il 2011 e il 2020 è diventato un processo simbolo della lotta contro la violenza sessuale sulle donne. Secondo quanto raccontato in aula e poi accertato dai giudici, la donna è stata drogata ripetutamente dal marito per diversi anni senza potersene accorgere. Oltre a rendersi protagonista lui stesso di diversi episodi di violenza sessuale, Dominique Pelicot ha messo la moglie a disposizione di decine di altri uomini affinché anche loro potessero abusare di lei. Il 19 dicembre, il tribunale di Avignone ha condannato tutti e 51 gli imputati, con pene che vanno da un massimo di 20 a un minimo di 3 anni di reclusione.
In copertina: Gisèle Pelicot fuori dal tribunale di Avignone, in Francia, 16 dicembre 2024 (EPA/Guillaume Horcajuelo)