Justin Baldoni, l’accusa di molestie sessuali da parte di Blake Lively e la contromossa: «L’attrice ha manipolato la realtà»
«In oltre 30 anni di pratica, non ho mai visto questo livello di comportamento non etico intenzionalmente alimentato tramite manipolazione mediatica», a parlare è l’avvocato di Justin Baldoni, che in pratica annuncia che la battaglia legale tra Blake Lively e il proprio assistito è solo all’inizio. Giorni fa l’attrice divenuta famosa per la serie Gossip Girl ha denunciato il regista e attore per molestie sessuali avvenute sul set di It Ends With Us, film del 2024 tratto dall’omonimo romanzo di Colleen Hoover. Ieri l’avvocato ingaggiato da Baldoni, Bryan Freedman, ha annunciato una clamorosa controdenuncia. «Non parlerò di quando o quante cause stiamo presentando, ma quando presenteremo la nostra prima causa, sconvolgerà tutti coloro che sono stati manipolati per credere a una narrazione palesemente falsa. È vergognoso che la Sig.ra Lively e i suoi rappresentanti abbiano mosso accuse così serie e categoricamente false contro il Sig. Baldoni, i Wayfarer Studios e i suoi rappresentanti, come un altro disperato tentativo di “correggere” la sua reputazione negativa, che si è creata con le sue stesse azioni durante la campagna per il film».
La denuncia di Blake Lively
Voci di corridoio davano già il rapporto tra i due burrascoso, al punto che si sono anche rifiutati di promuovere la pellicola in giro per il mondo uno accanto all’altro. In particolare l’attrice è stata duramente attaccata perché giudicata troppo leggera nell’affrontare durante le interviste il delicato tema del film, quello della violenza domestica. Il 4 gennaio, durante la lavorazione del film, è stata anche organizzata una riunione tra l’attrice, il regista (in questo caso anche collega e protagonista), il produttore James Heath, anche lui coinvolto nella denuncia con le stesse accuse, e anche Ryan Reynolds, la star di Deadpool, marito dell’attrice, che l’ha raggiunta sul set per discutere vis-à-vis la situazione. L’incontro era stato organizzato proprio per discutere le «ripetute molestie sessuali e altri comportamenti inquietanti» subite dall’attrice che per l’occasione ha presentato una lista di 30 richieste per poter continuare a lavorare all’opera. L’attrice infatti ha chiesto che non venisse più menzionata, né a lei né ad altri membri della troupe, la «dipendenza dalla pornografia» della quale Baldoni e Heath pare si vantassero. Sembra che la cosa comprendesse anche il mostrare video di rapporti sessuali, compresi quelli con protagonista la moglie del produttore James Heath. Lively avrebbe chiesto che non venissero più fornite descrizioni dei loro genitali e che, si legge ancora nella denuncia, «non venissero più aggiunte scene di sesso, sesso orale o orgasmi davanti alla telecamera da parte di BL [Blake Lively] al di fuori dell’ambito della sceneggiatura approvata da BL quando firmò per il progetto». Inoltre l’attrice avrebbe anche chiesto al regista, produttore e co-protagonista Baldoni di smettere di dire che poteva parlare con il suo defunto padre. Ma non è tutto, oltre alle presunte molestie sessuali l’attrice ha anche denunciato un «piano a più livelli» per rovinare la sua reputazione, ordito sempre da Baldoni: «Un piano di ritorsione attentamente elaborato, coordinato e dotato di risorse per impedire a lei e ad altri di parlare apertamente dell’ambiente ostile creato dal signor Baldoni e dal signor Heath».