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L’Antitrust indaga su Amica Chips, Pata e Preziosi Food: il sospetto del cartello per alzare i prezzi

31 Dicembre 2024 - 13:57 Ugo Milano
Il patto sarebbe stato siglato nel 2020 per spartirsi il mercato: l'inchiesta è scattata grazie a un whistleblower

Un patto tra Amica Chips, Pata e Preziosi Food per spartirsi il mercato e allontanare i concorrenti. Su questa pista, come riporta Il Giorno, sta indagando l’autorità garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust. L’Agcm sospetta che le tre aziende citate abbiano sottoscritto un patto occulto nel 2020 per alzare i prezzi e piazzare al meglio il loro prodotti (patatine e snack salati).

La segnalazione del whistleblower

L’indagine è partita dalla segnalazione di un whistleblower caricata sul sistema fornito dall’autorità l’1 marzo 2024. L’anonimo ipotizzava un «cartello» tra Amica Chips e Pata «consistente nella concertazione delle proposte di prezzo da presentare ai buyer della grande distribuzione organizzata per la vendita, a livello nazionale, delle referenze delle patatine fritte in busta a marchio privato». Tra le catene della Gdo ci sarebbero «Esselunga, Carrefour, Coop, Conad, Lidl, Aldi, MD e Penny». L’inchiesta si è però allargata. Il 23 dicembre infatti un bollettino dell’Antitrust ha reso noto che gli accertamenti ispettivi si sono concentrati su tre fronti. L’accordo tra Amica Chips e Pata non avrebbe riguardato solo il prezzo delle patatine fritte, ma anche quello di altri prodotti «rientranti nella più ampia categoria degli snack salati». Inoltre, si ipotizza anche il coinvolgimento «nell’intesa prospettata in avvio, nonché negli ulteriori profili di concertazione» della società Preziosi Food. L’autorità poi avrebbe scoperto tracce «della concertazione contestata» risalenti al 2020. Il presunto accordo avrebbe un valore di mercato di circa 580 milioni di euro l’anno, di 600 milioni se si tengono in conto le tortillas. La quota delle private label conta per il 10% del totale.

Il mercato delle chips in Italia

L’indagine si inserisce all’interno del mercato delle chips in Italia che, per quanto riguarda almeno l’offerta, secondo l’Antitrust «risulta essere piuttosto concentrata». Pata e Amica Chips godono di fette di mercato pari al 29% e al 24%, con fatturati che nel 2023 hanno raggiunto i 171 e 140 milioni di euro. Per questo l’Authority sostiene che «le parti sono i principali produttori italiani di chips a marchio privato prodotte per la Gdo». L’Agcm inoltre riporta che Amica Chips è «fornitore di Esselunga, Lidl, Carrefour, Selex e Crai», Pata ha rapporti commerciali con «Coop, Pam, Tigre, Conad, Eurospin e Despar»; Preziosi Food rifornisce catene «maggiormente presenti nel Sud Italia, come ad esempio MD e Penny Market». L’Antitrust conclude sostenendo che l’ipotizzata «intesa volta a mantenere artificiosamente più elevato il prezzo da praticare alla Gdo per i prodotti private label è idonea a ridurne la capacità concorrenziale nei confronti dei prodotti a marchio proprio e, quindi, a condizionare l’intero mercato all’ingrosso delle chips, con un’inevitabile ricaduta sui prezzi praticati ai consumatori finali».

In copertina: Una foto di Grstocks tratta da Unsplash

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