Lo spettro dell’Isis sulla nuova Siria: «Foreign fighters negli alti ranghi del nuovo esercito». E la Francia bombarda gli islamisti
La nuova leadership siriana ha assegnato incarichi di alto livello nell’esercito del Paese ad alcuni foreign fighters, i combattenti islamici stranieri arrivati nel Paese dall’estero negli anni della guerra civile e della crescita dell’Isis. Lo riporta la Bbc, precisando che Hayat Tahrir al-Sham – il gruppo che ha guidato la ribellione contro il regime di Bashar al-Assad – non ha ancora confermato la decisione. Secondo l’emittente britannica, su circa cinquanta nuovi ruoli militari annunciati, almeno sei sono stati assegnati a combattenti islamici non di nazionalità siriana. Tra di loro, secondo indiscrezioni di stampa, ci sarebbero uiguri cinesi, un giordano e un cittadino turco.
Un ritorno dell’Isis?
La scelta di affidare alcuni ruoli apicali dell’esercito della Siria a cittadini stranieri confermerebbe, almeno in parte, la tesi sostenuta nelle scorse settimane dagli oppositori del nuovo leader Abu Mohammed al-Jolani e del suo gruppo di miliziani, accusato proprio di essere composto in larga parte da jihadisti stranieri. Dopo aver rovesciato il regime di Assad e conquistato il potere, al-Jolani ha provato a dipingersi agli occhi della comunità internazionale come un leader nazionalista e pragmatico, cercando di far dimenticare la sua passata affiliazione con l’Isis e con Al-Qaeda.
Nominato il nuovo ministro della Difesa
Oggi le nuove autorità siriane hanno annunciato che Murhaf Abu Qasra, capo militare del gruppo islamista che ha guidato l’ffensiva contro il regime di Assad, è stato nominato nuovo ministro della Difesa del governo di transizione. 41 anni, ex agronomo, ha guidato l’ala armata di Hayat Tahrir al-Sham per cinque anni. Come comandante delle forze ribelli islamiste, ha svolto un ruolo chiave nell’offensiva che ha estromesso Assad l’8 dicembre dopo un’avanzata fulminea dalla Siria settentrionale alla capitale Damasco.
La Francia bombarda postazioni Isis
A conferma dei timori per un possibile ritorno del terrorismo in Siria, oggi l’esercito francese ha fatto sapere di aver bombardato alcune postazioni dello Stato islamico nel Paese governato fino a poche settimane fa da Assad. «Le nostre forze armate restano impegnate nella lotta al terrorismo nel Levante», ha scritto il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu su X. I caccia Rafale francesi e i droni Reaper di fabbricazione Usa «hanno sganciato un totale di sette bombe su due obiettivi militari appartenenti a Daesh nella Siria centrale».
In copertina: Soldati della coalizione di ribelli siriani marciano per le strade di Damasco, 27 dicembre 2024 (EPA)