Stop al gas russo in Europa tramite l’Ucraina, vola il prezzo del metano. L’Ue: «Niente paura, impatto limitato»
Dal 1° gennaio 2025, il gas russo smetterà di attraversare l’Ucraina per raggiungere l’Europa. A confermarlo è il gestore del gasdotto ucraino, che non prevede più alcun flusso di metano per il primo giorno del nuovo anno. Con lo scadere del 2024 termina infatti l’accordo tra Mosca e Kiev per il transito del gas verso l’Europa. Un’intesa che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto più volte di non aver alcuna intenzione di rinnovare. Detto, fatto.
Bruxelles: «Impatto limitato per i Paesi Ue»
Lo stop al transito del gas russo in Ucraina ha fornito un’occasione d’oro a Vladimir Putin per cercare di minare l’alleanza tra Kiev e l’Unione europea. Il rifiuto degli ucraini di prolungare l’accordo, ha detto il leader del Cremlino nei giorni scorsi, «è una punizione per l’Europa». A guardare bene, però, i Paesi del Vecchio Continente sembrano tutto sommato preparati a fare a meno del gas di Mosca che fino ad oggi ha transitato per l’Ucraina. Prima del febbraio 2022, quando scattò l’invasione da parte delle truppe del Cremlino, l’Unione europea importava circa il 40% del gas proprio da Mosca. Nel 2023, questa percentuale è crollata all’8%, anche grazie a un inverno non particolarmente rigido. «L’impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento dell’Ue sarà limitato», assicura una portavoce della Commissione europea alla vigilia dello stop. L’infrastruttura europea, aggiunge l’esecutivo comunitario, è sufficientemente flessibile per garantire forniture di gas non russo ai Paesi dell’Europa centrale e orientale tramite «rotte alternative».
Il gas supera i 50 euro al Mwh
Se a Bruxelles non sembrano esserci particolari preoccupazioni per lo stop al transito del gas russo dall’Ucraina, i mercati sembrano pensarla diversamente. Per la prima volta dall’ottobre 2023, i prezzi europei del gas naturale hanno toccato i 50 euro al Megawattora, spinti dalle temperature in forte ribasso ma anche – forse soprattutto – dai timori del mercato europeo per il mancato raggiungimento di un nuovo accordo tra Russia e Ucraina sul gas. Quest’anno, inoltre, gli stoccaggi europei di metano sono al 75% della propria capacità, contro l’87% dello stesso periodo dello scorso anno. Un dettaglio che non è passato inosservato al mercato e che ha contribuito a spingere il prezzo del gas verso l’alto.
Foto di copertina: EPA/Maxim Shipenkov