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Cecilia Sala, le richieste del governo all’Iran dopo il vertice di Palazzo Chigi: «Scarcerazione immediata e trattamento dignitoso»

02 Gennaio 2025 - 19:37 Ugo Milano
La riunione dopo le notizie secondo cui la giornalista non avrebbe mai ricevuto generi di prima necessità nella prigione di Evin a Teheran

L’impegno per l’immediata scarcerazione, ma intanto la richiesta di un trattamento dignitoso nella sua detenzione. Così scrive nero su bianco il governo italiano dopo il vertice d’urgenza a Palazzo Chigi sul caso Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta dal 19 dicembre nel carcere di Evin, in Iran, senza alcuna accusa concreta. Ma c’è anche di più, a leggere tra le righe. Meloni e i ministri, nella note conclusiva, rispondono all’ambasciata dell’Iran in Italia sul caso Abedini, l’ingegnere arrestato a Malpensa su mandato Usa. Mettendo quindi direttamente in correlazione le due vicende, nonostante finora l’esecutvo abbia tentato di slegarle e tenerle separate. «Il governo conferma l’impegno presso le autorità iraniane per l’immediata liberazione di Cecilia Sala, e, in attesa di essa, per un trattamento rispettoso della dignità umana», si legge nella nota finale del vertice convocato dalla premier Giorgia Meloni. La premier, dopo la riunione, ha anche incontrato la madre della giornalista Elisabetta Vernoni e sentito telefonicamente il padre Renato Sala, prima di diffondere il comunicato. Da Palazzo era anche trapelato un certo fastidio per come il tribunale di Milano ha fatto filtrare due note che rischiano di complicare ancor di più la situazione.

Caso Sala, il riferimento del governo ad Abedini

«Per quanto riguarda Mohammad Abedini, che è al momento in stato di detenzione cautelare su richiesta delle autorità degli Stati Uniti, il Governo ribadisce che a tutti i detenuti è garantita parità di trattamento nel rispetto delle leggi italiane e delle convenzioni internazionali», prosegue il comunicato. Sulla vicenda della detenzione di Cecilia Sala, viene poi annunciato, «il Sottosegretario Mantovano, in veste di Autorità delegata, venendo incontro alle richieste delle opposizioni, ha dato immediata disponibilità al Presidente del Copasir Lorenzo Guerini a riferire al Comitato» già domani mattina – venerdì 3 gennaio -, e quindi per suo tramite al Parlamento. Alla riunione hanno preso parte il ministro degli Esteri Antonio Tajani, quello della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i vertici dell’intelligence. Un’iniziativa che si è resa necessaria dopo le notizie pubblicate stamattina dai principali quotidiani, secondo cui Sala non avrebbe mai ricevuto generi di prima necessità e di conforto spediti dall’ambasciata italiana e sarebbe vessata da una dura detenzione. Informazioni che ha fornito la stessa giornalista 29enne parlando al telefono con i famigliari e il compagno.

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