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Cin, cos’è il codice per gli affitti brevi: 1 struttura su 5 ancora senza. Santanché: «Siamo decisi, ma non facciamo terrorismo»

02 Gennaio 2025 - 15:21 Antonio Di Noto
cin affitti brevi santanchè
cin affitti brevi santanchè
Per i proprietari che non ottengono ed espongono il Codice Identificativo Nazionale, appena entrato in vigore, sono previste multe dai 500 agli 8 mila euro

Per chi lavora nel settore degli affitti brevi, il 2025 si apre all’insegna del Cin: il Codice Identificativo Nazionale per le strutture ricettive. Secondo i dati diffusi dal ministero del Turismo, oltre il 79% delle strutture registrate (451.262 su 571.411) ha già ottenuto il codice che mira a garantire trasparenza e contrastare l’abusivismo nel settore assegnando una targa univoca a ciascun alloggio, che gli ospiti possono verificare sul sito del ministero e i proprietari sono tenuti a indicare nei documenti fiscali. Tra le regioni più virtuose, si segnalano la Toscana con 54.148 codici rilasciati, seguita da Veneto (48.751) e Lombardia (48.469).

Le multe per chi non ha il Cin: cosa succede

Le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo sono significative:

  • da 800 a 8 mila euro per le strutture prive di Cin.
  • 500 a 5.000 euro per mancata esposizione del codice o mancata indicazione negli annunci.

Anche gli intermediari immobiliari e i portali online saranno soggetti a multe analoghe in caso di mancata indicazione. Alcune piattaforme si sono già adeguate. Ad esempio, Airbnb escluderà automaticamente gli annunci che non sono provvisti di Cin.

Federalberghi: «Cin utile contro affitti illegali»

Problemi che suscitano preoccupazioni tra chi ha fatto domanda ma non ha ancora ottenuto il Cin. «Nell’invitare i ritardatari a non indugiare, confidiamo che il periodo di rodaggio sia ispirato da ragionevolezza, salvaguardando chi può dimostrare di aver presentato la richiesta», è l’auspicio di Federalberghi. D’altronde, secondo un sondaggio di Facile.it, dei 18 mila proprietari interrogati, a novembre inoltrato, oltre il 44% non aveva ancora fatto richiesta, e il 33% non conosceva il Cin. Lo strumento trova il plauso di Federalberghi, che lo definisce «utile per bonificare un mercato ancora inquinato da situazioni illegali». Secondo quanto rilevato dai Nas su un campione di mille bed and breakfast, in Italia 1 ogni 5 di queste strutture è irregolare.

Santanché: «Siamo decisi ma no al terrorismo»

Le dichiarazioni della ministra del Turismo Daniela Santanché sembrano rincuorare coloro che ancora non si sono adeguati alla nuova norma. «Nei primi mesi procederemo insieme alle Regioni per verifiche e correzioni. Siamo decisi, ma consapevoli della necessità di dialogare con tutti. Non intendiamo fare terrorismo», ha reso noto la ministra. E ancora: «Agiremo in modo fermo, nel rispetto di tutti, ma non vogliamo punire nessuno. Inoltre, chi si comporta in modo sconsiderato dovrebbe considerare ciò che è successo a New York o a Barcellona: regole tanto restrittive non hanno funzionato».

Come chiedere e ottenere il Cin

Per ottenere il codice è necessario presentare domanda sul sito del ministero del Turismo. Da lì accedere con Spid o Carta d’Identità digitale e caricare i documenti relativi all’immobile che si vuole affittare: la planimetria, la rendita catastale, l’atto di proprietà. Infine, le firme necessarie. Una procedura lineare che però si sta rivelando difficoltosa per alcuni utenti, che lamentano imprecisioni nel database.

La protesta contro l’overtourism, gli affitti brevi e le keybox

L’obbligo del Cin entra in vigore mentre in un numero sempre maggiore di città italiane si levano proteste contro il turismo di massa. Ad essere prese di mira sono spesso le keybox, piccole casseforti dove i proprietario inseriscono le chiavi che i visitatori possono ritirare autonomamente. Una modalità che nelle scorse settimane è stata contestata del ministero dell’Interno, secondo cui il controllo dell’identità degli ospiti deve avvenire de visu. Cosa che spesso non avviene e renderebbe illegali molti ingressi nelle strutture.

In copertina: Alcune keybox apposte fuori dei palazzi nel centro della città. Genova, 04 dicembre 2024. ANSA/LUCA ZENNARO

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