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Gaza, raid di Israele tra gli sfollati di al-Mawasi: 11 morti. Ucciso anche il capo della polizia di Hamas

02 Gennaio 2025 - 09:08 Ygnazia Cigna
israele raid gaza tendopoli al mawasi
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Tra le vittime dell'attacco aereo nella notte anche donne e bambini. E i negoziati per un cessate il fuoco finiscono di nuovo in stallo

Un attacco aereo israeliano ha colpito la scorsa notte una tendopoli che ospitava famiglie palestinesi sfollate nella zona umanitaria di al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza. Fonti mediche palestinesi, citate dai media locali, riferiscono che almeno 11 persone sono morte e altre 15 sono rimaste ferite. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Ma ad essere colpiti nell’attacco sono stati secondo i media arabi e israeliani anche Mahmoud Salah, capo della polizia di Hamas a Gaza, e il suo vice Hussam Shahwan. Entrambi sarebbero rimasti uccisi. Nel frattempo, i negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi sono finiti di nuovo in un vicolo cieco. Divergenze significative riguarderebbero in particolare il numero di ostaggi da liberare nella prima fase dell’accordo, con Israele che chiede un numero maggiore rispetto a quanto Hamas ha sin qui accettato.

Cos’è la zona umanitaria di al-Mawasi

Al-Mawasi, dove è avvenuto il raid israeliano, è un’area agricola sabbiosa di circa 16 chilometri situata lungo la costa del Mar Mediterraneo. La zona è caratterizzata da dune, una spiaggia e una pianura nell’entroterra. All’inizio di dicembre 2023, è stata ufficialmente dichiarata «zona umanitaria» dalle Forze di Difesa Israeliane (Idf), ovvero un’area destinata a garantire condizioni di sicurezza e accesso agli aiuti internazionali, nonostante il proseguire degli attacchi militari nella Striscia di Gaza. Tuttavia, la scelta di designare al-Mawasi come zona sicura è stata duramente criticata in questi anni dalle Nazioni Unite per via della carenza di infrastrutture. Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aveva definito la zona di al-Mawasi «una ricetta per il disastro», sottolineando che concentrare i civili in un’area priva di adeguati servizi aumenta drasticamente i rischi. Inoltre, l’area in questione è stata più volte colpita dalle Forze di Difesa Israeliane.

Al Jazeera sospesa in Cisgiordania: «Diffonde disinformazione»

Intanto L’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) ha annunciato la sospensione delle trasmissioni di Al Jazeera nei territori palestinesi della Cisgiordania. Il comunicato recita che la decisione è stata presa a causa delle «ripetute violazioni delle leggi e dei regolamenti palestinesi» da parte dell’emittente, accusata di «trasmettere contenuti incitanti, diffondere disinformazione e interferire negli affari interni palestinesi». Una copertura che, secondo l’Anp, avrebbe «fomentato divisione e instabilità». Il network televisivo, con base in Qatar, ha condannato la decisione dell’Anp definendola «in linea con le azioni dell’occupazione israeliana contro il suo personale». Mesi fa, anche Israele aveva bandito l’emittente «per motivi di sicurezza nazionale».

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