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Massimiliano Fedriga e lo sgambetto a Salvini: «Al Viminale Piantedosi fa già un buon lavoro»

Il governatore del Friuli Venezia Giulia segna il suo distinguo anche sulle armi: «Pace non può essere resa all'aggressore, giusto rafforzare la Nato»

Nessuna fronda è mai riuscita a nascere e fortificarsi nella Lega di Matteo Salvini. Il leader che ha tratto dalle ceneri il movimento fondato da Umberto Bossi ha sempre potuto contare, nei momenti decisivi, del sostegno unanime di tutti gli altri volti noti del partito. Ora però qualcosa scricchiola, anche in vista del prossimo congresso nazionale. Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato, è diventato il segretario della Lega lombarda, e ha marcato in più casi le sue posizioni differenti da quelle del capitano, anche spingendosi a criticare il governo più di quanto ci si aspetterebbe da un partito di maggioranza, ad esempio sulla Legge di Bilancio. E, anche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, in una intervista a La Stampa, sceglie di tracciare i suoi distinguo, tra l’altro proprio sul tema più caro al leader. «Salvini al ministero dell’Interno ha ottenuto risultati importanti, i numeri sono lì a testimoniarlo, e ha mantenuto gli impegni presi con gli elettori. Ma credo che Piantedosi stia facendo un ottimo lavoro e che, al momento, il Viminale sia in buone mani», dice a freddo con un altolà arrivato, tra l’altro, racconta l’intervistatore, subito dopo che il leader via social aveva ribadito la sua ambizione di tornare all’Interno.

Le armi, l’Ucraina, la Nato

Non è l’unico passaggio delicato su cui Fedriga segna una posizione diversa dal leader. Anche sul tema delle armi all’Ucraina e dell’appello alla pace, gli accenti sono diversi. Se Salvini dice che la priorità è la pace e segna continui distinguo sulle spese, la Nato e la capacità offensiva di Kiev, Fedriga pungola: «Tutti vogliamo la pace, ma io credo in una pace giusta, che non può essere una resa all’aggressore, anche perché questa resa innescherebbe nuove tensioni. Penso che dire “non spendiamo più in armi”, come fanno i 5stelle, sia solo propaganda e che dirsi pacifisti a prescindere non porti da nessuna parte». E a proposito di spese militari: «La Lega in Parlamento ha sempre votato a favore del supporto agli ucraini, ma il tema delle spese militari è più in generale: i Paesi che non hanno una difesa ben sviluppata non riescono a essere forti nemmeno a livello economico. L’Italia è ancora sotto al 2% di spese militari in rapporto al Pil, non mi pare ci sia una corsa agli armamenti, ma penso che la Nato vada rafforzata e serva uno sforzo in questa direzione».

Il terzo mandato

Non è una posizione sovrapponibile a quella di Romeo, perché ad esempio sulla manovra Fedriga dice di non aver nulla da rimproverare al governo. Ma il segnale che anche dalle parti del Friuli non tutto è tranquillo. Fedriga ha anche detto di condividere la legge regionale di Vincenzo De Luca che vorrebbe dare il via al terzo mandato. Per il Friulano la scadenza è lontana, è stato rieletto nel 2023, ma il segnale c’è.

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