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Strage di New Orleans, l’Fbi: «Atto di terrorismo premeditato». Chi è l’attentatore Shamsud-Din Jabbar

02 Gennaio 2025 - 18:29 Simone Disegni
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Il 42enne texano ha registrato una serie di video prima di attaccare la folla a Bourbon Street: voleva uccidere la famiglia, poi ha cambiato idea

In una conferenza stampa pubblica l’Fbi ha chiarito alcuni punti chiave della strage di New Orleans nella notte di Capodanno, quando il 42enne texano Shamsud-Din Bahar Jabbar ha investito e poi sparato contro la folla di Bourbon Street uccidendo 14 persone e ferendone decine. Jabbar è morto nello scontro a fuoco ingaggiato dalla polizia, sul suo pick-up noleggiato con una app era issata una bandiera dell’Isis, all’interno del veicolo aveva con sé una pistola Glock e un fucile d’assalto, oltre ad alcuni ordigni rudimentali. Uscito dalla vettura per sparare sui passanti, indossava una mimetica e un giubbotto antiproiettile. Un piano studiato nei minimi dettagli, come conferma il Bureau a distanza di 24 ore. «L’attacco di New Orleans è stato un atto di terrorismo premeditato e malvagio», ha spiegato il deputy assistant del direttore dell’Fbi Christopher Raia, confermando l’adesione dell’ex militare all’Isis, «sui social ha postato cinque video mentre guidava da Houston verso il luogo della strage». Oltre all’assalto con la vettura, Jabbar aveva piazzato due ordigni rudimentali lungo il percorso, uno in Bourbon Street e l’altro a due isolati di distanza. Raia ha escluso la presenza di complici, come invece era trapelato nelle prime ore, e si è detto cauto anche nel accostare alla strage di New Orleans l’esplosione del Tesla Cybertruck davanti alle Trump Towers di Las Vegas poche ore dopo, nonostante i presunti legami tra i due attentatori. Infine, l’alto funzionario dell’Fbi ha dichiarato che gli investigatori hanno rinvenuto tre cellulari e due laptop posseduti dall’attentatore, e saranno controllati in cerca di indizi.

La conferenza stampa della capa della polizia di New Orleans Anne Kirkpatrick – 1° gennaio 2025 (EPA/SHAWN FINK)

Il doppio divorzio, la conversione e il «sogno» dell’Isis

Mentre guidava dal Texas – dove aveva noleggiato il pick-up elettrico Ford F-150 sulla piattaforma Turo – alla Louisiana, Jabbar ha registrato una serie di video in cui spiega farneticante cosa lo muove a far strage, riferiscono fonti di polizia Usa, che li stanno ora analizzando: nei filmati l’uomo fa riferimento al divorzio dalla moglie, quindi al piano di radunare la famiglia per una «celebrazione» da trasformare in massacro, poi al cambio di scenario – con la fascinazione per l’Isis, comparsogli in sogno, e l’idea di compiere una strage “pubblica” in omaggio ai dettami del gruppo islamista. Nato e cresciuto a Beaumont, in Texas, Jabbar aveva servito per 13 anni nell’esercito: esperto di risorse umane e IT, dopo essere stato in missione anche in Afghanistan. Poi si era riciclato come consulente per Deloitte e come agente immobiliare, o quanto meno ci aveva provato. Ma negli ultimi anni qualcosa era cambiato, anche per via della deriva di ben due matrimoni. Secondo il New York Times, nel 2022 Jabbar aveva scritto in un’e-mail di avere debiti per 27mila dollari per la casa, che rischiava di essergli pignorata, e un rosso di 16mila euro sulla carta di credito «a causa del divorzio». Anzi, dei divorzi: due, come mostrano documenti giudiziari visionati dalla Cnn. Eventi che lo avevano evidentemente turbato nel profondo. Si era quindi convertito all’Islam, e negli ultimi mesi «si comportava come un pazzo», ha raccontato il secondo marito della sua ex moglie, Dwayne Marsh. Aveva precedenti penali per furto e guida con patente sospesa, e nel 2020 aveva subito un provvedimento restrittivo chiesto dalla sua seconda moglie durante la procedura per il divorzio.

Controlli della polizia in una casa di New Orleans dopo l’attentato – 1° gennaio 2025 (EPA/SHAWN FINK)

I controlli dell’Fbi e la ricerca dei possibili complici

Quel vessillo nero del Califfato agita però l’America. L’Fbi non considera affatto chiuso il caso e sta conducendo in queste ore controlli e perquisizioni a tappeto sia a New Orleans che in altri Stati, in particolare in Texas, da dove Jabbar proveniva. Ieri sera si erano diffuse voci su una serie di complici che avrebbero piazzato ordigni nel luogo della strage. Notizia poi non confermata. Ma le autorità vogliono capire se qualcun altro abbia effettivamente spalleggiato Jabbar, più o meno volontariamente. Anche per questo l’Fbi, che da oggi lascerà la gestione della scena del crimine di Bourbon Street alle autorità locali, ha invitato chiunque abbia informazioni, foto o video rilevanti per fare ulteriore luce sull’accaduto a contattare l’agenzia federale.

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