L’anno Ue parte con lo scontro von der Leyen-Orban. Congelati fondi per 1 miliardo. Budapest: «Li prenderemo con ogni mezzo»
L’Ungheria «vìola lo Stato di diritto», Bruxelles congela i fondi di coesione a Viktor Orbán. La Commissione europea, per la prima volta nella storia, nega 1,04 miliardi di euro a Budapest, accusata di non aver fatto abbastanza – come più volte richiesto – per correggere le leggi nazionali lesive dei principi dell’Ue. Ma l’Ungheria non ci sta, e promette battaglia. «Utilizzeremo tutti i mezzi legali e politici per ottenere le risorse rimanenti», scrive su X János Bóka, ministro per gli affari europei del governo magiaro. Un avvertimento che non lascia presagire nulla di buono, soprattutto per il mandato 2024-2029 di Ursula von der Leyen. Quel miliardo negato, che ha fatto irritare la Lega, alleata al Parlamento europeo nel gruppo dei Patrioti, fa parte delle risorse già stanziate per Budapest nell’ambito di programmi a sostegno alle aree strutturalmente deboli.
December 31, 2024
L’Ungheria era finita nella lente di Bruxelles circa due anni fa in seguito a numerosi casi di corruzione negli appalti pubblici e di mancanza di trasparenza in aperta violazione dei valori democratici. Nel 2022 Bruxelles aveva infatti avviato «una procedura di condizionalità» contro l’Ungheria. Per sbloccare i fondi, Orbán avrebbe dovuto fare passi avanti su vari fronti: dalla normativa sul conflitto d’interesse al contrasto alla corruzione, dall’ambito giudiziario all’indipendenza dei media e degli enti pubblici. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, il tema era quello della presenza nei consigli di amministrazione di università, istituti di ricerca e fondazioni, di figure vicine al partito del premier Fidesz. A inizio dicembre Budapest aveva provato a correggere il tiro notificando alla Commissione l’adozione di un emendamento alla legge che regola i conflitti di interesse. Ma era stato bollato come «insufficiente» dall’esecutivo dell’Unione.
Budapest nel frattempo, tra mille proteste, criticità e passi falsi, aveva intrapreso un cammino di riforme che hanno comunque permesso di sbloccare alcuni fondi. Tuttavia, ancora un totale di 19 miliardi di euro era rimasto congelato. E secondo le scadenze stabilite nel regolamento sulla condizionalità dell’Ue, «la prima tranche di impegni sospesi», che ammontava appunto a 1,04 miliardi di euro, è scaduta alla fine del 2024. E in quest’occasione la Commissione ha stabilito che non ci fosse alcun presupposto per una sua revoca. Ciò significa: addio miliardo. Insomma un capodanno col botto per il premier ungherese, che chiude il semestre di presidenza del Consiglio Ue ora nelle mani dei polacchi.
Foto copertina: ANSA / OLIVIER HOSLET | Il premier ungherese Viktor Orban e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen