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«Mi hanno vietato di cantare in napoletano»: lo sfogo sui social di un 26enne campano contro un locale di Firenze

04 Gennaio 2025 - 16:41 Alba Romano
pasquale-abbatiello
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Mastella, sindaco di Benevento: «Un atto stupido, razzista e colmo di incultura musicale»

Nei locali di Firenze non è gradito il dialetto napoletano? A chiederselo è Pasquale Abbatiello, 26enne originario di Benevento che sta facendo un dottorato in Diritto amministrativo nel capoluogo fiorentino. Con un video pubblicato sui social, il ragazzo racconta che gli è stato impedito di cantare al karaoke un brano di Angelo Famao, dal titolo Tu si a fine do munno. «Qui non si canta in napoletano», gli avrebbe detto il titolare di un noto locale del capoluogo toscano. «Io, offeso, sono andato via dal locale insieme ai miei amici chiedendomi: ma Firenze è davvero razzista?», si chiede sui social il giovane. Il 26enne fa notare inoltre come questo episodio si sia verificato «in coincidenza con il decennale della scomparsa di Pino Daniele».

Il racconto sui social

Il racconto di Pasquale Abbatiello sui social comincia così: «La sera del 1° gennaio 2025, dietro suggerimento, mi avventuro, per brindare al nuovo anno, in questo locale situato nel centro storico di Firenze. Una volta entrato, scopro che il posto propone il karaoke a tutti i clienti: infatti, si alternano canzoni di tutti i tipi, dai classici italiani, alle canzoni americane, passando per i nuovi generi musicali». A quel punto, il 26enne si mette in fila e propone una canzone napoletana piuttosto nota. Ma le cose prendono una piega inaspettata: «Una volta salito sul palco del locale, inserisco il titolo della canzone sul computer per far partire il karaoke; immediatamente, l’addetto all’evento, avendo notato dal titolo che si trattava di una canzone in lingua napoletana, mi impedisce di continuare, avvertendomi che non si può cantare in napoletano», continua il racconto di Abbatiello. Il 26enne chiede spiegazioni e dal locale gli rispondono che si tratta di una scelta del proprietario, «che consente di cantare solo in italiano, francese, inglese e tedesco, ma non anche in napoletano. Quasi come se, in quel locale, proprio il napoletano fosse la lingua “straniera”!». A quel punto, Abbatiello e i suoi amici decidono di andarsene dal locale.

Mastella: «Stupida forma di razzismo»

L’episodio, avvenuto la notte di Capodanno, è diventato virale sui social e ha finito per finire anche sotto i riflettori della politica. «Leggo che a Firenze hanno vietato a un ragazzo beneventano di cantare in dialetto napoletano, in un locale. Depreco questo atto stupido, razzista e colmo di incultura musicale», commenta Clemente Mastella, sindaco di Benevento. «‘O sole mio è la canzone italiana più conosciuta al mondo. Questa forma di strisciante razzismo che si inietta pure nei gusti musicali è stupida, preoccupante e velenosa. Temo l’anno scorso abbia colpito anche Geolier che avrebbe meritato una vittoria a Sanremo che gli è stata soffiata ingiustamente», insiste il primo cittadino della città campana.

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