Kekko dei Modà contro Tony Effe: «All’amica di mia figlia chiedevo ma ti piace? Parla delle donne come cacche di cane sul marciapiede»
«Cantare il rapporto tra due persone etero o omosessuali è necessario. Oggi nelle canzoni sento volgarità, cattiveria, la donna è trattata come un oggetto. Devi farla sentire importante, perché lo è. Viene mia figlia Gioia, 13 anni, e mi parla di robe strane: papà cosa significa ‘Se mi guardo allo specchio mi viene duro/ Lei ti salta sul cazzo come un canguro?’ (“Bla” di Niky Savage, ndr). Non si tratta di essere puritani ma rispettosi». Queste le parole di Kekko Silvestre, dei Modà, intervistato oggi su Repubblica. «Non avrei invitato chiunque parla delle donne in modo sconsiderato. Ero in macchina con Gioia e un’amichetta, fan di Tony Effe. Chiedevo: cosa ti piace? Parla delle donne come se fossero cacche di cane sul marciapiede, vorresti essere considerata così? Non si tratta di colpevolizzare Tony Effe, ma della responsabilità di essere cantautore. Non c’entrano le parolacce, anche Ghali ne dice qualcuna, ma ha la capacità di comunicare cose meravigliose. Vasco Rossi ti fa tremare il cuore. Invece troppa roba in giro porta i giovani a pensare che le donne possano esser maltrattate», ha dichiarato.
I Modà saranno tra i Big in gara della 75esima edizione del Festival di Sanremo con “Non ti dimentico”. E suoneranno allo Stadio di San Siro a Milano il prossimo 12 giugno. «È un grande palco Sanremo, – ha detto Kekko a La Repubblica – ci vai per dimostrare qualcosa o per lanciare un messaggio. Andarci con un San Siro quasi pieno, faremo il concerto il 12 giugno, La notte dei romantici, è bellissimo. Non dobbiamo dare nessuna svolta. La carriera ha avuto momenti alti e bassi, è la vita degli artisti. Sono legato a Carlo Conti e mi aspetto cose stupende, abbiamo fatto tanto eventi in tv. È simpatico e dopo il grande successo che ha avuto Amadeus per cinque nani si è preso una bella responsabilità».