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Il generale sedotto e quei regali in borse, gioielli e vacanze. Indagate otto spogliarelliste

04 Gennaio 2025 - 08:00 Alba Romano
generale sedotto indagate spogliarelliste
generale sedotto indagate spogliarelliste
Mario Buscemi, consigliere militare di Palazzo Chigi negli anni Novanta, è morto a 88 anni. Ora i parenti chiedono giustizia sul suo patrimonio: speso in viaggi, donazioni e accessori di lusso verso alcune donne conosciute negli strip club romani

«Generale, sei il mio eroe». E ancora: «Mi compri la borsa di Chanel?». Questo è uno degli inviti, riportati nel pezzo a firma di Giulio De Santis sul Corriere della Sera, che emerge nell’inchiesta condotta dal pm Lorenzo Del Giudice, che ha portato a otto ragazze indagate nel caso del generale Mario Buscemi, consigliere militare di Palazzo Chigi negli anni Novanta, morto a 88 anni lo scorso fine luglio. Il gruppo, proveniente dallo stesso strip club in centro a Roma, avrebbe secondo l’accusa dei familiari dell’uomo dilapidato il patrimonio di Buscemi, caduto poi in depressione prima della sua morte. Borse, gioielli, viaggi: per un totale che si aggira sui 300 mila euro.

«Mi dai duemila euro?»

Chi inviò quell’sms con la richiesta della Chanel è una delle spogliarelliste che il generale conobbe e incontrò in un locale in centro a Roma e che oggi è indagata con l’accusa di circonvenzione di incapace. Una di loro è riuscita anche a farsi comprare casa. Tra gli strip club dove il generale sarebbe stato adescato c’è il Poppea, adesso chiuso. Quando l’anziano militare inizia a uscire la sera nel 2016 frequenta diversi strip club nel centro storico. E ben presto, tra laute mance e una generosità palese diventa una preda. «Mi dai 2.000 euro?» chiede una di loro che poco prima aveva sostenuto di volere solo amore dal generale. Ma anche «avrei proprio bisogno un bel viaggio». E Buscemi ha regalato. Le richieste non erano senza interesse. Perché dopo arrivava sul cellulare del generale lo stesso messaggio: «Cancella tutto». Alla fine è il generale stesso a sospettare il raggiro. «Conosco la tua tecnica, anni fa hai cominciato chiedendo 200 euro per la legna per riscaldare tua nonna e siamo finiti con 40 mila euro», scriveva l’anziano. Ma i regali non sono vietati per legge, l’inchiesta prosegue e l’esito è tutt’altro che scontato.

(foto di Eric Nopanen su Unsplash)


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